Un docente non può definire 'squallido' un eventuale comportamento adottato dal propriodirigente scolastico. Infatti, a questo proposito, Orizzonte Scuola pubblica la notizie relativa alla sentenza emessa dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione (numero 17603 del 28 aprile scorso), sentenza che ha dato ragione ad un preside di Cagliari.

Ultime news scuola, venerdì 6 maggio 2016: sentenza della Cassazione, docente condannato

La vicenda risale a qualche anno fa ed è accaduta in un liceo del capoluogo sardo: in quell'occasione, un insegnante, esercitando le proprie funzioni sindacali, aveva difeso strenuamente il comportamento di un collega nel corso di una riunione collegiale.

Successivamente, lo stesso insegnante aveva provveduto a pubblicare nella bacheca sindacale della scuola un volantino all'interno del quale si parlava di comportamento squallido tenuto dal preside.

L'episodio non è andato giù al capo d'istituto che ha citato in giudizio il docente che, nel mese di maggio del 2014, è stato condannato, in prima istanza, dal tribunale di Cagliari al pagamento di una sanzione pari a quattrocento euro.

'Comportamento squallido' è offesa, un attacco a sfera personale e alla propria dignità morale

La condanna all'insegnante è stata, dunque, confermata dalla Corte di Cassazione che ha giustificato la propria decisione sul fatto che, tale linguaggio, non rientra del diritto di critica, la quale deve avere sempre, come principale obiettivo, quello di approfondire un giudizio autonomo.

In questo caso, invece, la Cassazione ha ritenuto che le frasi contenute nel volantino fossero di natura offensiva e non critica, parole che hanno leso la dignità morale, intellettuale e professionale dell'avversario, in questo caso, il preside. Sia il tribunale di Cagliari che la Corte di Cassazione, in ultimo giudizio, hanno considerato che definire 'squallido' il comportamento di un dirigente scolastico possa rappresentare un attacco alla sua sfera personale e alla sua dignità morale.