Siamo alla vigilia dello sciopero della Scuola, previsto per domani, venerdì 20 maggio, uno sciopero indetto dai sindacati confederali ma non certo condiviso da tutto il personale scolastico: i tempi del 5 maggio dello scorso anno quando ci trovammo di fronte ad una massiccia adesione da parte dei lavoratori, evidentemente, sono lontani ma il 'momento particolare' in cui ci troviamo, sul piano politico, ha indotto il governo ad esporsi sul tema del rinnovo contrattuale del personale scolastico, uno dei motivi più forti della protesta che verrà messa in atto domani.

Ultime news scuola, 19 maggio: Giannini 'Rinnovo importante ma guardiamo allo sforzo del governo'

Le parole del Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, riportate dal sito Orizzonte Scuola, sono emblematiche e la dicono tutta sui timori di possibili ripercussioni sul piano elettorale, in vista delle amministrative del prossimo 5 giugno. Pur sottolineando l'apertura concessa dal ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, sulla delicata questione del rinnovo contrattuale, il numero uno del Miur ha ribadito come il tema del contratto non possa riguardare solamente un singolo comparto, come quello della scuola. 'Un settore - ha precisato il ministro - che ha fondamento ma sulla quale pesa l'enorme sforzo di risorse messe in campo, fondi destinati all'incentivazione dei docenti.'

Giannini: 'La legge 107 è quella ed occorre attuarla al meglio'

Insomma, il messaggio del ministro dell'Istruzione appare chiaro: per gli insegnanti abbiamo messo a disposizione il bonus per il merito e lo sforzo, il governo, l'ha già fatto.

In merito alla questione di possibili modifiche alla legge 107, attuando le pressanti richieste da parte dei sindacati, il ministro Giannini ha risposto che la legge è quella e l'obiettivo è quello di cercare di attuarla al meglio.Dunque, se si vuole parlare di rinnovo di contratto, occorre prima valutare lo sforzo compiuto dal governo, almeno secondo il punto di vista del ministro Giannini, un punto di vista che non può coesistere con quello di migliaia di lavoratori della scuola che stanno aspettando da troppi anni di liberarsi dalle 'sabbie mobili' in cui è rimasto invischiato il rinnovo del contratto economico.