La questione delle maestre della Scuola materna e primaria escluse dalle graduatorie a esaurimento (gae) e in prossimità di licenziamento sta assumento contorni sempre più variegati, tanto che il provvedimento penalizzante non riguarda solo le docenti con diploma magistrale ante anno scolastico 2001-2002, ma anche quelle diplomatesi successivamente. Il licenziamento di massa, già disposto ed eseguito, stavolta arriva dalla provincia di Pistoia dove 17 maestre sono state già licenziate. Dieci di esse, in ogni modo, hanno già presentato ricorso al Giudice del lavoro.
La questione, affine a quella inerente alle maestre che rischiano il licenziamento a seguito della sentenza di dicembre dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, riguarda le maestre pistoiesi che erano già passate di ruolo per insegnare nella scuola, ma che poi sono state licenziate a seguito della sentenza della Corte d'Appello datata 4 maggio 2018.
Maestre scuola infanzia e primaria licenziate il 4 maggio 2018: il caso di Pistoia
Alle maestre viene contestata non già l'abilitazione all'insegnamento, ma la mancanza della laurea come condizione essenziale per prestare servizio nella scuola. In questa situazione, informa il quotidiano Il Tirreno di Pistoia, versano nella sola provincia toscana circa 130 maestre a richio licenziamento per la mancanza del titolo di studio della laurea.
Pertanto, la questione è destinata ad allargarsi a macchia d'olio anche nelle altre province se le relative amministrazioni scolastiche dovessero seguire la stessa decisione di quella di Pistoia. La questione delle docenti licenziate è stata spiegata dal legale delle 10 maestre che hanno presentato ricorso, l'avvocato Riccardo Sensi.
Secondo il legale, la dirigente del ministero dell'Istruzione a livello provinciale, Laura Scoppetta, ha dovuto prendere la decisione di licenziare le 17 mestre che avevano ottenuto il posto a tempo indeterminato nella scuola a seguito delle sentenze del Giudice del lavoro provinciale.
Ricorso licenziamento maestre contro il Miur: licenziamento ed esclusione dalle GaE?
Contro la decisione del Giudice del lavoro sulle maestre assunte di ruolo nella scuola ha presentato ricorso alla Corte d'Appello di Firenze il ministero dell'Istruzione. L'ultimo organo di giudizio che ha emesso sentenza ha dato ragione al Miur con provvedimento del 4 maggio scorso, a seguito del quale le maestre sono state licenziate perché non laureate e, dunque, non deputate ad ottenere il posto di ruolo nella scuola. "Tuttavia - spiega il legale Sensi - le maestre hanno firmato il contratto di assunzione con riserva di licenziamento nel caso in cui fosse sopravvenuta una sentenza definitiva sfavorevole all'assunzione delle stesse.
Dato che la sentenza della Corte d'Appello non rappresenta il giudizio definitivo e lo dimostra l'ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione presentato dalle 10 maestre, si contesta il licenziamento avvenuto senza attendere l'ultimo grado di giudizio". Proprio nella provincia toscana vi è già un precedente risalente allo scorso anno. Infatti, nel 2017 alcune maestre furono licenziate a seguito della sentenza della stessa Corte d'Appello senza l'attesa del giudizio in Cassazione. Ragione per la quale il Giudice del Lavoro della provincia di Pistoia rigettò il licenziamento, in attesa del giudizio definitivo della Cassazione, ad oggi non ancora arrivato. La questione si è riproposta con il licenziamento delle 17 maestre avvenuto dieci giorni fa: le ricorrenti sperano di poter annullare il provvedimento perché avvenuto prima del pronunciamento della Cassazione. La quale, è bene precisarlo, potrebbe anche confermare la sentenza della Corte d'Appello attraverso un giudizio sfavorevole che diverrebbe insanabile per salvare le maestre dal licenziamento.