Il "decretone" che introduce le nuove disposizioni su Reddito di Cittadinanza e Quota 100, come sappiamo, ha al suo interno una precisa disposizione che introduce la possibilità per chi non ha ancora compiuto 45 anni di pagare un'importo forfettario di circa 5.000 euro per gli anni della laurea. Questo per consentire a questi soggetti di andare in pensione prima rispetto a quanto accadrebbe se questa possibilità non fosse concessa. Il Governo M5S - Lega ha definito questa serie di norme, inserita nel "decretone" che dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale la prossima settimana, Pace Contributiva.
Come ha messo in evidenza anche il Vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio in una recente intervista durante la trasmissione televisiva Porta a Porta di Bruno Vespa occorre fare delle distinzioni
Differenza tra Pace Contributiva e Riscatto Laurea
Parallelamente a Quota 100 , come mette in evidenza il quotidiano economico "Il Sole24ore", la Pace Contributiva consiste in un regime transitorio della durata di tre anni, dal 2019 al 2021, durante il quale tutti i contribuenti italiani iscritti a una delle gestioni Inps di poter riscattare i periodi lavorativi non coperti da contribuzione. Ma per poter usufruire di questa possibilità devono essere rispettate due condizioni essenziali.
In primo luogo, non si deve essere titolari di una pensione nel momento in cui si fa domanda di riscatto. In secondo luogo, non devono essere presenti versamenti contributivi precedenti al 1996.
Per quanto riguarda le nuove disposizioni legislative sul riscatto degli anni di laurea queste vengono introdotte in maniera definitiva e sistematica all'interno del nostro ordinamento giuridico.
Per di più le nuove disposizioni non vanno a sostituire le precedenti forme di riscatto, ma si aggiungono ad esse. Di conseguenza costituiscono una ulteriore possibilità per i contribuenti - lavoratori.
Il meccanismo di funzionamento
Di fatto, il Legislatore ha introdotto nel nostro ordinamento delle disposizioni che consentiranno, a chiunque lo desiderasse, di raggiungere prima il traguardo della pensione.
Ma il versamento contributivo effettuato per riscattare gli anni di laurea non inciderà assolutamente sulla misura dell'assegno pensionistico che verrà percepito dal contribuente. Il calcolo dell'importo del versamento, inoltre, verrà effettuato con il metodo contributivo. Inoltre, come accennato, il soggetto che può accedere a questa agevolazione deve avere meno di 45 anni e può riscattare solo periodi contributivi successivi al 1996 in cui non abbia lavorato.
Un esempio chiarificatore
Un esempio può essere utile a chiarire il punto. Si pensi ad un soggetto che abbia iniziato a frequentare l'università nel 1994 e che, ovviamente, abbia meno di 45 anni. Secondo le nuove disposizioni introdotte, costui potrà richiedere il riscatto degli anni di laurea a partire dal 1 gennaio 1996.
Nell'ipotesi di un corso di laurea della durata di 4 anni, quindi, il contribuente interessato potrà riscattare solamente 2 anni e 10 mesi, fino a ottobre 1998. Ma se nel corso degli anni di studio universitario il soggetto ha svolto dei lavori nel periodo estivo potrà riscattare solamente 6 mesi di meno e cioè 2 anni e 4 mesi. Questo perché nel triennio 1996 - 1998 perde 2 mesi all'anno. Da quanto detto si capisce che la norma consente la riscattabilità solo degli anni di durata legale del corso di laurea. Gli eventuali anni fuori corso non usufruiscono della possibilità di riscatto.
Il costo del riscatto viene calcolato, secondo quanto stabilito nel decreto del Governo, in base alla percentuale del Contributo IVS (Invalidità, Vecchiaia, Superstiti) pari al 33% per il reddito minimo di artigiani e commercianti soggetto alla Gestione Inps che risulta essere pari nel 2018 a 15.700 euro circa.
Quindi il costo che il contribuente deve sostenere per ogni anno di laurea da riscattare è di poco meno di 5.200 euro.
Se si è interessati a sapere esattamente quale deve essere la spesa da sostenere per riscattare gli anni di laurea i contribuenti possono collegarsi al sito istituzionale dell'Inps. Al suo interno, infatti, è presente una pagina dedicata dove si possono fare delle simulazioni. Ovviamente il costo è variabile a seconda dell'età anagrafica e del reddito del richiedente. L'eventuale domanda di riscatto va presentata sempre all'Inps in modalità esclusivamente telematica.