Sono ore decisive per la formazione del governo giallo-rosso e per gli inevitabili riverberi sul delicato tema della riforma previdenziale. A meno di un anno dall'introduzione delle nuove pensioni anticipate tramite la quota 100, il cantiere pensionistico potrebbe infatti trovarsi davanti ad una nuova rivoluzione, con un possibile dietrofront sul principale meccanismo di flessibilità avviato dal precedente esecutivo. Un cambiamento di paradigma difficile da immaginare anche solo fino a poche settimane fa, ma che oggi diviene sempre più concreto.
Così, sono moltissimi i lavoratori in età avanzata che si interrogano su quale sarà il proprio destino previdenziale, posta la necessità immutata (soprattutto davanti a situazioni di disagio) di intervenire sulla rigidità dei criteri di accesso all'Inps della legge Fornero.
Riforma pensioni e nuovo esecutivo, il Premier Conte atteso al Quirinale alle 9:30
Stante la situazione, nelle prossime ore dovrebbe comunque cominciare ad attenuarsi la situazione di incertezza politica che ha caratterizzato gli scorsi giorni. Il termine delle consultazioni vede infatti l'arrivo del Premier incaricato Giuseppe Conte al Quirinale alle 9:30 di questa mattina. Ma la ricerca della quadra nel programma del nuovo esecutivo non sarà comunque semplice, come evidenzia lo stesso Presidente del Consiglio.
"Non avrò soltanto il compito di guidare il governo. Io dovrò fare in modo che quella tra Cinque Stelle e Pd non sia semplicemente una somma. Ma un amalgama, una sintesi, una coalizione". Sulla difficile riforma previdenziale resta dunque l'attesa per vedere in che modo si declinerà il "programma coeso" pensato "come superamento del vecchio contratto di governo".
Pensioni anticipate Quota 100 verso il ripensamento, si punta ad APE, donne e quota 41 per i precoci
Risulta quindi difficile pensare che il "superamento" del contratto giallo-verde non coinvolga anche un capitolo così importante come quello della previdenza. Se il reddito e le Pensioni di cittadinanza sembrano destinate a proseguire (ed anzi a riscontrare un sostanziale potenziamento), ad essere oggetto di un profondo ripensamento potrebbe essere proprio la nuova quota 100.
Una misura che è stata accolta con un riscontro inferiore rispetto alle stime iniziali e che resta al centro delle critiche per la sua scarsa inclusività rispetto alla platea dei lavoratori che vivono situazioni di disagio. Sono infatti tanti coloro che, purtroppo, non riescono ad accedere all'assegno Inps con questa misura. Si pensi ad esempio ai lavoratori precoci, che chiedono la quota 41, risultando bloccati dal vincolo anagrafico posto a 62 anni. Oppure alle donne, che hanno vissuto una vita lavorativa discontinua e non riescono a centrare i 38 anni di contribuzione. Sullo sfondo tornano quindi in primo piano le misure di flessibilità attualmente in scadenza: l'APE sociale e volontaria, ma anche l'opzione donna. Provvedimenti che potrebbero risorgere proprio in concomitanza con la nascita del nuovo governo.