Negli ultimi giorni il reddito e le pensioni di cittadinanza sono finiti al centro di un'accesa discussione tra le principali forze della maggioranza uscente. La crisi di governo ha infatti inasprito le posizioni di Lega e Movimento 5 Stelle, con dichiarazioni che hanno messo in dubbio l'effettiva efficacia dei nuovi assegni di welfare. Ad esprimere tutta la propria perplessità è stato in particolare il Vice Ministro dell'economia di area leghista Massimo Garavaglia, il quale ha sostenuto che oltre sette domande su dieci fossero attribuibili a richiedenti senza i requisiti utili per l'accesso alla misura.

Una presa di posizione che ha visto l'immediata e dura replica da parte dei pentastellati, che hanno negato con forza tale evenienza.

Assegni di cittadinanza: gli ultimi dati in arrivo dall'Inps

A questo punto risulta certamente interessante fare il punto della situazione in merito ai nuovi assegni di welfare prendendo spunto dalle statistiche fornite dall'Istituto pubblico di previdenza (che si occupa di gestire le richieste di accesso da parte dei cittadini). Secondo gli ultimi dati aggiornati allo scorso 31 luglio 2019, le domande inoltrate dai potenziali fruitori sono state quasi un milione e mezzo. Tra queste, hanno trovato accoglimento all'incirca 900mila richieste, mentre circa 400mila sono state respinte per mancanza di adeguati requisiti.

Ne restano quindi circa 170mila che risultano temporaneamente in attesa di approfondimenti o ulteriori verifiche. Facendo quindi un breve calcolo spannometrico, attualmente risultano respinte poco meno del 27% delle richieste. Particolarmente ridotto è invece il numero delle rinunce. Ad oggi ci sono infatti appena 1025 richieste in tal senso.

Per Tridico (Inps) i numeri dovranno crescere ancora

A spiegare la propria interpretazione dei numeri relativi al reddito e alle pensioni di cittadinanza è stato il Presidente dell'Inps Pasquale Tridico, che ha fatto riferimento alle stime della Ragioneria dello Stato per evidenziare che nei prossimi mesi si dovrebbe registrare un'ulteriore crescita delle richieste di accesso all'assegno di welfare.

In merito invece alla presenza dei requisiti, l'economista ha ricordato i controlli effettuati preventivamente sulle pratiche inoltrate, oltre alla continua collaborazione tra l'Inps, l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza. Un'azione che agisce anche da deterrente, evitando ad esempio che nella maggior parte dei casi chi lavori in nero richieda il reddito di cittadinanza. Una presa di posizione che però non sembra convincere la Lega, la quale ha annunciato l'intenzione di voler ripensare profondamente il provvedimento a partire da approfondite verifiche.