L’Inter ha fatto paura alla Juventus. Il sabato di Serie Aha dato ai posteri questa sentenza. I nerazzurri di Walter Mazzarri sono staticapaci di mettere in grande difficoltà la favorita alla vittoria finale, lasquadra bicampione d’Italia, con una partita attenta a livello tattico e grazieal sacrificio di tutti i suoi elementi. Vedere Conte sbracciarsi o addiritturapassare alla difesa a 5 per contenere gli attacchi nerazzurri che, al minuto73, hanno sbloccato la partita con Mauro Icardi, subentrato dalla panchina e asegno per la quarta volta contro la Juventus.

Non poteva scegliere una partita migliore per realizzare ilprimo gol in nerazzurro il giovane argentino che ha fatto bene una voltachiamato all'opera. Così come il giovane centrocampista algerino Saphir Taiderbravo a tenere testa allo straripante Arturo Vidal. Tanto fiato e tantapersonalità per il giovane algerino, bravo a inserirsi nelle trame di gioconerazzurro ed essere spalla valida per Esteban Cambiasso.

I progressi sono tangibili e stupisce come in pochi mesi unasquadra che veniva schiaffeggiata da tutti e finiva al nono posto, in una dellestagioni peggiori della sua storia a livello statistico, possa essere cosìdiversa nel gioco e nella mentalità. Il merito è tutto del tecnico. WalterMazzarri ha rivoltato come un calzino questa squadra, rivitalizzando gente comeRicardo Alvarez, anche ieri protagonista di una grande partita e assist-man peril giovane connazionale, e colmando un gap con i bianconeri che sembrava infinito.

Segnali molto positivi per un’Inter che ieri era allaricerca di conferme e soprattutto di un’identità ben precisa. Forse non silotterà ancora per lo Scudetto, nonostante Conte dica il contrario, ma almenosi darà filo da torcere a tutti e la qualificazione alla Champions League non èpiù mera utopia.