Dicono si aggiri nei pressi delle linee di porta della Serie A. La stranezza è che lo fa davanti a degli stadi interi, più centinaia di migliaia di tifosi incollati ai propri teleschermi. Lo chiamano "gol fantasma", eppure lo vedono tutti. Tranne chi di dovere. Il più famoso tra i suoi pari è quello di Wembley, teatro della storica finale dei Mondiali d'Inghilterra 1966. Minuto 11' della supersfida tra i padroni di casa e la Germania Ovest, primo tempo supplementare: la palla colpita dall'inglese Hurst coglie la parte bassa della traversa e poi - come 30 anni dopo dimostrerà uno studio della Oxford University - la stessa ritorna sul rettangolo di gioco a ben sei centimetri dalla linea di porta.
Per l'arbitro Dienst e soltanto per lui è gol, quello del 3-2 per la squadra della Regina, che poi chiuderà il match sul definitivo 4-2.
Questo l'episodio più eclatante, l'ultimo, invece, quello di Morganella in Sampdoria-Palermo della scorsa domenica. Anche a "Marassi" il risultato è di parità, 1-1, quando il difensore rosanero schianta un destro poderoso sulla base del montante prima che la sfera oltrepassi nettamente la linea di porta: è gol, evidentemente, indiscutibilmente, ineludibilmente gol! Ma ad esultare sono soltanto i sostenitori della moviola in campo e, nello specifico, della gol line technology (oltre ai tifosi della Samp), perché il signor Cervellera e soprattutto l'arbitro addizionale Chiffi sono talmente impalliditi - in fondo è pur sempre di un fantasma che stiamo parlando - che non hanno nemmeno il fiato per soffiare nel fischietto tutta la sacrosanta verità: il pallone è dentro!
Con la testa "dentro" il pallone, invece, Roma, Milan e Inter. I capitolini hanno inanellato una serie di tre pareggi consecutivi nelle ultime tre partite disputate, i rossoneri nel 2015 ancora non hanno vinto (1 pareggio e tre sconfitte), mentre Mancini sull'altra sponda del naviglio ha raccolto la "pochezza" di 10 punti sui 27 disponibili da quando siede sulla sua nuova panchina.
Problemi e posizioni di classifica certamente diversi attanagliano Totti e i suoi dalle milanesi, ma il tempo del cambio di stagione sembra arrivato con largo anticipo per tutte e tre: per la Roma fuori dal cassetto i sogni Scudetto, per i rossonerazzurri quelli da Champions. Dentro ci vanno, invece, gli spettri di una stagione fallimentare e, specie per Milan e Inter non sarebbe la prima da qualche anno a questa parte.
Per non parlare poi del Parma che, da una possibile annata passata a far gite sui campi di mezza Europa (Leaugue), ora viaggia a gran velocità verso la B, per giunta con un Cassano in meno. Ma la nuova proprietà parmense, capitanata dal presidente Kodra, non si è ancora arresa allo spettro della retrocessione. È proprio vero: i fantasmi li vedono tutti, tranne chi di dovere.