Per tutta la settimana se n'era parlato tantissimo, Juventus-Milan allo Stadium era un match carico di aspettative e di significati; soprattutto per il Milan. La Juventus si sa, è una certezza. Da anni i bianconeri vincono e stravincono in Italia, nessuno sportivo degno di tale nome potrebbe mettere in dubbio la forza e la superiorità rispetto alle rivali della Juventus, mentre per il Milan, che peraltro era già riuscito a battere la "Vecchia Signora" la partita era l'ennesimo esame di maturità. I rossoneri l'esame l'hanno superato a pieni voti, ma il risultato lascia loro l'amaro in bocca e tanta rabbia giustificata.

L'incontro è stato gradevole e giocato a viso aperto da entrambe le formazioni.

La Juventus cerca di mettere sotto il Milan, ma non ci riesce mai fino in fondo. Un super Donnarumma in questa partita, strozza spesso in gola ai bianconeri l'urlo liberatorio del gol. La zebra va in vantaggio, e ci rimane per pochi minuti, perché il Milan non muore mai e reagisce pareggiando il conto con Bacca.

La partita. La partita con il passare dei minuti diventa intensa e vibrante; la Juventus mantiene l'iniziativa, ma il Milan risponde appena se ne presenta l'occasione. Per la verità la partita rimane ampiamente nei limiti della correttezza; vince l'agonismo, la voglia di giocare e di vincere, soprattutto della Juventus davanti ai propri tifosi.

Allo stadio tutti si divertono e sembra che l'equilibrio in campo fissato nel provvisorio pareggio, possa arrivare alla fine della partita. Del resto il Milan è solido e sembra reggere le frequenti incursioni bianconere che si infrangono tutte davanti a un Donnarumma monumentale. Anche quando Bacca deve lasciare il campo per noie muscolari, i rossoneri non accettano il ruolo di vittime sacrificali e continuano a difendersi con ordine ripartendo in velocità.

Sette le ammonizioni nel corso della partita, tre per i padroni di casa e quattro per i rossoneri, ma nessuna è legata ad azioni cattive o violente, e questo la dice lunga sull'andamento della partita.

Il protagonista che non ti aspetti. L'incontro sembra destinato a concludersi in parità con buona pace dei contendenti, quando il protagonismo arbitrale rivendica la platea e l'attenzione dei riflettori.

Nei minuti di recupero il Signor Massa combina il secondo cartellino giallo a Sosa che appare eccessivo, considerata l'irregolarità commessa. Ma si migliora a tempo ampiamente scaduto esauriti i minuti di recupero, assegnando la massima punizione in favore della Juventus per un pallone carambolato sul braccio di De Sciglio in corsa. Dal dischetto Dybala regala i tre punti ai bianconeri. La forza della Juventus, è bene ribadirlo, non è mai stata messa in discussione; i bianconeri si accingono a vincere a mani basse anche questo campionato, ma sicuramente questi episodi danneggiano l'immagine e il cammino che i bianconeri stanno compiendo. La Juventus non ha bisogno di questi episodi per vincere e lo ha ampiamente dimostrato, soprattutto ora che la Roma è distanziata da un abisso. E' un peccato però, che certi incontri vengano diretti da direttori di gara vittime della smania di protagonismo. E questo non fa certo bene al calcio.