Maiali su Roma! Hanno suscitato scalpore le foto e i video del simpatico maialetto che grufola tra la spazzatura e va in giro tranquillamente per le strade di Roma. Incipit velocissimo e manna per rimarcare il presunto ennesimo fallimento dei grillini attraverso la giunta di Virginia Raggi.Tra i primi a salire sul carro degli untori la Giorgia Meloni (proprio lei, quella dei manifesti sulla famiglia tradizionale; lei che, con il concetto di tradizione, per l’appunto, qualche problemino l’ha). Peccato che lei e gli altri si siano dimenticati di un particolare.

Parte prima. L’emulo di “Babe”

Particolare non del tutto superfluo, anzi. Sopratutto se risponde al nome di Casamonica. Il nome di una famiglia di Roma. Non come tante altre, però! Perché i Casamonica a Roma corrispondono a quanto è più assimilabile alla mafia e, guarda caso, sono in parentela con i proprietari del maialino! Soffermiamoci solo il giusto sull’aspetto ilare della questione, racchiuso tutto nelle frasi della proprietaria del suino, al secolo (la signora, intendiamoci, per evitare improvvide gaffes alla Gene Gnocchi) tale Angela Casamonica. Infatti, come se fosse la cosa più naturale del mondo, la signora ha candidamente ammesso che "Sta in giardino. Ma è un maialino. Poi abbiamo la gallina, ci giocano i bambini.

Perché che è stato? Ora nemmeno un maiale si può crescere? Sono i bambini che lasciano aperto e quello scappa in strada. Che dovremmo fare, lo dobbiamo rincorrere?"

Così, forse, sveliamo la prima parte dell’arcano! Elementare, Watson, a ragionarci! Niente di più facile, quindi, che il giovane suino, la sera prima, si sia candidamente accomodato in salotto, insieme alla signora Angela (e al marito Giuseppe, i loro due figli con annesse nuore e, a corredo, sette nipoti) e si sia rivisto ‘Babe, maialino coraggioso’, il film di Chris Noonan del 1995, vincitore di Oscar.

E vuoi tu che non abbia avuto voglia di emularlo?

Parte seconda. La marcia ventennale

E ora, vi chiederete, cosa c’entrano i Casamonica e il loro maialino con la Meloni, il Pd di Matteo Renzi e FI di Silvio Berlusconi? Semplice. Basta unire i fili. O meglio ancora, per rimanere in argomento, basta seguire la scia di letame. Ventennale, per l’appunto.

E sfogliare l’album dei ricordi, con dentro foto, articoli, stralci di notizie. Nell’epoca dei social è molto facile conservare una memoria storica. Purché si sappia di averla. In effetti, se internet ha un merito, è quello di essere come una immensa soffitta nella quale accatastare i nostri ricordi, senza nemmeno temere gli acari della polvere. Sfogliamolo, allora, questo album di ricordi, magari con in sottofondo le note di ‘Mi ritorni in mentedi Lucio Battisti.

Con i Casamonica Gianni Alemanno, sindaco di Roma in quota Forza Italia, ma prossimo al salto in Fratelli d’Italia, si faceva fotografare e intratteneva rapporti. Con Alemanno e con Poletti, futuro ministro Pd del governo Renzi, i Casamonica andavano a cena.

E con i Casamonica intratteneva rapporti Salvatore Buzzi, quello di Mafia Capitale e socio di Carminati, che ha confessato di versare tangenti al PD. E con la giunta PD di Marino i Casamonica creano il funerale show con tanto di lancio di petali di rosa dal cielo. Orfini sosterrà, con tutta l’innocenza del mondo, che la giunta Marino non aveva competenze sul caso! E’ sempre un sindaco PD quello che cede strutture ai Casamonica a Fiumicino. E sono i Casamonica stessi a rivelare in TV che votiamo PD, Renzi ci piace’. È con i Casamonica che viene intercettato al telefono il tesoriere di Fratelli d’Italia alla Camera, Maietta, intento a chiedere al clan che si occupassero di un tizio che gli rompeva le scatole.

Ed è, guarda caso, al fine dell’album dei ricordi che ritroviamo il maialino dei Casamonica.

Niente prosciutti e pancetta, stavolta, ma comunque un valido aiuto (a chi? alla Meloni, al Pd, a Fi) nel gettare letame sulla giunta Raggi, di per sè già colpevole di tentati harakiri. E potremmo continuare ancora, con un po’ di impegno, nel rovistare la nostra soffitta. Magari sono solo semplici casualità, sulla falsa riga di un termine usato da Matteo Renzi, riferendosi alle speculazioni in Borsa di Carlo De Benedetti in concomitanza con le sue decisioni di governo. Oppure potremmo affermare una semplice verità. In base alle quale possiamo tranquillamente sostenere che il fatto che la Meloni (che lo fa già di suo) e gli altri, da destra a sinistra (o potremmo unirle, chiamandole ambidestre?), strabuzzino gli occhi solo ora, ebbene fa semplicemente sorridere! Perché, rassicuriamoli, i maiali, a Roma, ci sono sempre stati. Ci urinano e se la mangiano avidi. Sono almeno vent’anni che hanno incominciato la loro marcia sulla Città Eterna.