Il tempo a disposizione sta per scadere, al silenzio elettorale mancano pochissimi giorni e la competizione tra le forze politiche cresce sempre di più, l'una cerca di prevaricare sull'altra, l'una cerca di infangare l'altra sperando che il cittadino italiano si rechi alle urne il prossimo 4 marzo scegliendo il suo partito, seguendo quelle teorie, quelle impostazioni che, in questi mesi di campagna elettorale, sono state più volte ribadite, non solo sui giornali, ma anche nei programmi politici televisivi e attraverso il confronto e il contatto diretto con gli italiani, molti dei quali non hanno ancora preso una decisione.
Che cosa hanno promesso?
Nel tentativo di tracciare un panorama soddisfacente e valido per questi ultimi giorni di campagna elettorale, prima del silenzio, partiamo col dire che tutti i partiti, Movimento Cinque Stelle, centrodestra e Centrosinistra, hanno un unico e medesimo obiettivo: migliorare il livello e la qualità della vita dei cittadini che andranno a rappresentare dal 5 marzo in poi. Se questo lieu commun non dà luogo a significative divergenze (dal momento che tutti manifestano un alto e innato senso di umanità e solidarietà verso chi non ha e non ha avuto le loro stesse possibilità), ciò che porta i vari leader a 'sbranarsi' è il modo attraverso il quale raggiungere l'obiettivo suddetto.
Ed ecco, allora, che il pentastellato Di Maio, procede in due direzioni: innanzitutto l'abolizione di 400 leggi inutili, le quali hanno avuto la terrificante conseguenza di complicare la burocrazia senza riuscire più a destreggiarsi correttamente e senza troppi grattacapi; in secondo luogo, punto importante del programma che lo scorso 21 gennaio ha presentato al 'Villaggio Rousseau' a Pescara, l'onorevole promette l'abbassamento degli stipendi dei parlamentari: l'eliminazione del vitalizio e l'incremento della pensione: tutti - ammette il candidato premier - devono avere la possibilità di arrivare dignitosamente alla fine del mese, tutti devono essere ben ripagati per quel lavoro che hanno svolto per tutta la loro esistenza.
Nel Centrodestra si parla di reddito di dignità: ciò vuol dire che chi sta vivendo una drammatica situazione economica è esente dal pagamento dell'Imu e del bollo auto, la Flat tax. Renzi, in fondo al tunnel che tenta di risalire, lancia la pensione di garanzia per i giovani.
Vaccini, lavoro e scuola
Quanto ai vaccini, Lega e Movimento Cinque Stelle puntano all'abolizione del decreto Lorenzin (che prevede l'obbligo di 10 vaccini, a fronte dei 4 precedenti: chi si sottrae da tale obbligo rischia una multa e l'esclusione dei bimbi dalla scuola) per tornare al sistema precedente: entrambe le forze politiche convergono sull'utilità dei vaccini perciò la loro somministrazione è altamente raccomandata.
In contrapposizione, Fratelli d'Italia e Forza Italia, seguiti dal Pd, intendono mantenerne l'obbligatorietà.
Sul fronte del lavoro, il PD resta fedele al Jobs Act tanto da proporne il completamento; il M5S, prevedendo un bassissimo tasso di occupazione nell'avvenire avanza la proposta del reddito di cittadinanza (da un minimo di 780 euro per i single a un minimo di 1500 euro per quanti hanno famiglia; il Centrodestra punta a creare condizioni favorevoli per far sì che i giovani possano lavorare rilanciando stage, apprendistato e politiche di formazione.
Infine, per quanto riguarda la scuola, i grillini vogliono cancellare la 'Buona Scuola' per stabilire una classe con 22 studenti per classe, incoraggiare la digitalizzazione dei libri e riformare il finanziamento dell'università.
Il Pd intende distribuire gratuitamente i libri scolastici, aumentare gli stipendi dei docenti e reclutare ricercatori nelle università. Il Centrodestra, poi, intende eliminare le 'anomalie' della Buona Scuola, prestando attenzione anche alle scuole private.
Dunque, un universo variegato al cui interno si agitano alcuni microcosmi non molto distanti l'uno dall'altro per ciò che concerne la teoria, ma poiché verba volant scripta manent, non resta altro che attendere e sperare che le varie promesse non vengano portate via dal vento gelido che sta scuotendo il Belpaese in queste ore e che farà capolino anche nei giorni successivi.