La Lega, attraverso Giancarlo Giorgetti, ha rotto gli indugi e ha chiesto a Forza Italia il via libera per la nascita di un governo con il M5S - come riporta l'Ansa - scongiurando così l'ipotesi di un esecutivo neutrale avanzata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel tardo pomeriggio di lunedì. In alternativa al governo neutrale il Capo dello Stato ha dato le elezioni subito, magari già a luglio, il 22 la prima data utile stando agli ultimi conteggi che tengono conto di tutta una serie di adempimenti. La richiesta del Carroccio per Maria Stella Gelmini, capogruppo Forza Italia alla Camera, è da considerarsi "irricevibile", come riporta l'Ansa, sostenendo che chiedere agli Azzurri un appoggio esterno a un esecutivo Lega-5Stelle è una"domanda malposta" che non può essere accettata.

Ma la richiesta si porta con sé anche un'opportunità unica per Silvio Berlusconi: quella di dimostrare all'Italia e all'Europa di essere un vero statista e che per il bene del Paese è pronto a favorire un governo che possa mettere mano alle riforme e dare una prospettiva futura anche senza di lui o al massimo con il suo partito in "panchina". Insomma, per l'ex Cavaliere si tratterebbe di congedarsi dal grande palcoscenico della Politica con un gesto di "generosità" che, forse, gli è proprio della sua figura.

Pro e contro

Se il via libera al governo Lega-M5S consacrerebbe la figura di Berlusconi, forse potrebbe essere anche un colpo duro per Forza Italia, vale a dire un partito non troppo in salute (come ha dimostrato il voto del 4 marzo scorso) e che se vuole avere ancora un peso sulla scena nazionale deve restare aggrappato al treno del governo.

Questo lo sa Silvio e lo sanno soprattutto i parlamentari Azzurri, che sono poi quelli che da un via libera del genere avrebbero più da perdere, restando di fatto fuori dall'esecutivo. Ma attenzione, c'è da prendere in esame anche un'altra ipotesi: il voto anticipato già a luglio. In questo caso come ci arriverebbe Forza Italia?

Domanda a cui è complicato dare una risposta, secondo alcuni opinionisti FI rischierebbe di perdere ulteriori voti e quindi seggi. Insomma, l'ipotesi di lasciar fare un governo a Matteo Salvini e a Luigi Di Maio non è certo esaltante, ma potrebbe in qualche modo consentire a FI di avere ancora una rappresentanza significativa in Parlamento per i prossimi anni.

Mattarella pronto all'incarico

Intanto il Quirinale starebbe preparando la squadra di governo a cui affidare l'incarico e quindi presentarsi al Parlamento per chiedere la fiducia. Incarico che potrebbe essere affidato, stando sempre all'Ansa, già nella giornata di domani, 9 maggio. Potrebbe toccare a una figura femminile il compito di presentarsi a Camera e Senato, ma al momento sui nomi c'è massimo riserbo. Se l'eventuale esecutivo neutrale non dovesse ottenere la fiducia, al Capo dello Stato non rimarrebbe altro che mandare di nuovo il Paese al voto, magari sotto il solleone di luglio.

L'attacco di Di Maio

In attesa di capire cosa accadrà nelle prossime ore, stamani, dai microfoni di Rtl 102.5 in "Non stop news", il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha attaccato Salvini, dicendo che se non si è arrivati alla formazione di un governo la colpa è la sua che "ha preferito Berlusconi all'abolizione della legge Fornero".