Il Time ha dedicato la sua nuova copertina a Matteo Salvini. Ebbene sì: il celeberrimo settimanale americano è solito porre sulla sua front page gli uomini politici più influenti del momento. E Matteo Salvini è di sicuro uno di questi. Prima di lui, erano soliti occupare quel posto i volti dei presidenti degli USA: Trump e Obama, in primis. Anche altri due italiani, però, in tempi recenti, ce l'avevano fatta: prima Silvio Berlusconi, "The man behind the world's most dangerous economy", (L'uomo dietro alla più pericolosa economia mondiale, ndr), e poi Mario Monti, che si era guadagnato un titolo molto più clemente ("Can this man save Europe?", Può quest'uomo salvare l'Europa?

ndr).

Salvini e l'Europa: l'opinione degli Stati Europei ed Extraeuropei

Matteo Salvini è, invece, "The new face of Europe", lo "Zar dell'immigrazone, in missione per disfare l'Europa". Non sono di certo parole al miele. Questa, però, non è una novità: Salvini non è ben visto all'estero, e nemmeno dai suoi oppositori politici. La maggior parte degli italiani, però, si troverà stupita dal fatto che un personaggio non amato, come Mario Monti, fosse indicato come il salvatore dell'Europa, e uno invece idolatrato, che gode di un consenso popolare sempre crescente, come Salvini, sia definito come colui che la farà precipitare nel caos. È come se, uscendo dai confini dello stivale, la percezione venisse capovolta.

Ma, straordinariamente, il consenso di Matteo Salvini cresce in modo direttamente proporzionale all'opposizione che riceve.

Salvini, recentemente anche attaccato dal Ministro degli Esteri del Lussemburgo, dichiara di non aver affatto intenzione di voler distruggere l'Europa. Vuole solo restituire dignità al suo paese, rendere l'Unione un posto in cui l'Italia sia complice e non debitrice.

Time individua in Salvini un più che possibile centro di aggregazione per tutte le forze distruttive di quei paesi che sono insoddisfatti dell'UE. E questo intende, dicendo che il Ministro degli Interni può essere la leva che innesca il cambiamento, nonostante sia così malvisto fuori dai confini italiani.

La trasformazione di Salvini a uomo politico più influente dello stivale

"Mai avrei pensato di finire sulla copertina del Time, quando ho iniziato ad occuparmi di Politica", dichiara Salvini, aggiungendo, con la solita polemica vena ironica: "Povero Renzi, a lui niente". E di certo possiamo credergli: fino a pochi anni fa, Matteo Salvini non era certo un personaggio politico di spicco. In un lasso di tempo brevissimo, tuttavia, è riuscito a brandire le redini della Lega, trasformandola da un partito quasi di nicchia, che veniva inglobato dal resto del centrodestra, ricevendo consensi solo al Nord, nella colonna portante dell'alleanza, che ha superato, in percentuale, persino Forza Italia. La Lega non è più il partito della "Padania Libera": ora, è il partito dell'"Italia Libera".

E questo, indubbiamente, è merito del carisma, della dialettica e dell'abilità politica di Matteo Salvini.

Se ci pensiamo un attimo, infatti, Salvini ha guadagnato la copertina di una delle testate giornalistiche più importanti ed influenti del mondo, senza nemmeno essere il Premier. Insomma, non è lui, ufficialmente, il leader. Quel ruolo è stato affidato a Giuseppe Conte, mentre Salvini e Di Maio vestono i panni dei suoi vice. La realtà, però, è che Matteo ha eclissato entrambi i suoi colleghi. E, se sulla carta è "soltanto" il Ministro dell'Interno, la realtà dei fatti parla chiaro: la maggioranza del popolo italiano, e, a quanto pare, anche di quello estero, riconosce in lui il pivot, il simbolo di questo governo.

È stato infatti accolto con un'ovazione al suo ingresso nello studio di Barbara D'Urso a Pomeriggio 5. In realtà, viene accolto da ovazioni quasi ovunque vada. Come ha fatto Matteo Salvini a diventare quello che è ora? Semplicemente, ha intuito in modo molto efficace la direzione del vento, e si è disposto in modo da averlo in poppa. Prima che i suoi avversari potessero capire di stare affondando, lui era già tre miglia avanti, aiutato anche, sicuramente, dalle fake news. Ma possiamo davvero additare in questo elemento l'unica ragione del suo successo? Certamente no. E per un preciso motivo: le fake news, e il tipo di opposizione aggressiva su cui si basava la stessa Lega prima delle elezioni, non hanno nessuna efficacia se rivolte contro il governo gialloverde.

Questo perché il popolo ha riconosciuto nei suoi esponenti i salvatori della patria, ed è pronto a scagliarsi e a difenderlo contro accuse più o meno veritiere.

Non che l'opposizione stia facendo un lavoro egregio, anzi: si è resa protagonista di diverse papere che, oltre a far infuriare la popolazione, non fanno altro che trasferire i consensi da sinistra verso destra.

Renzi e Salvini: due facce della stessa medaglia. Ma il secondo ha saputo sfruttare meglio la situazione politica attuale

Salvini parla anche di Renzi, e proprio il paragone con Renzi è d'obbligo: anche lui aveva goduto di enorme fama e aveva portato il Partito Democratico a vette altissime, salvo poi farlo esplodere come un fugace fuoco d'artificio.

Salvini dichiara che Renzi abbia "perso il contatto con la realtà, si sia creduto un dio e si sia montato la testa". Questo, in un certo senso, è innegabile. Renzi si lamenta infatti di come molte delle proposte fatte dal governo gialloverde si accostino alle sue, e come molte delle sue riforme siano state mantenute, e non si rende conto che la sua perdita di consensi non deriva certo dai risultati in politica, ma dal modo di comunicarli. Il Pd continua a parlare a una classe elitaria, istruita, che un po' gode nel sentirsi superiore al populismo, ma si dimentica di una grossa fetta della popolazione. Quella che Salvini ha conquistato mostrandosi come una persona comune, l'italiano fra gli italiani e non l'uomo dotato di quel qualcosa in più per condurli alla verità.

Il suo frequente uso dei social, disprezzato dai suoi avversari, il suo mostrarsi nella sua vita privata, non fa altro che aumentare la percezione che Salvini sia per i suoi elettori un amico, un famigliare. Ecco da dove nasce il suo consenso. Salvini ha preso per mano una nazione disillusa, donandole ciò di cui aveva immensamente bisogno: qualcosa in cui credere. E gli italiani sono ancora troppo accecati da questa meteora, per poter rendersi conto delle ombre che essa proietta.