Firmata da Paolo Di Paolo, I classici compagni di scuola è una raccolta di brevissimi saggi pubblicata da Feltrinelli per la categoria ragazzi nel giugno 2021. L'autore, ricordando i giorni da studente passati a leggere, decide di raccontare in poche pagine le caratteristiche di alcuni tra i ragazzi più famosi della letteratura. Lo fa in maniera informale, come fossero, appunto, i nostri compagni di banco, in un tentativo di risultare appetibile al pubblico più giovane, spesso incerto e diffidente nei confronti della letteratura classica, spesso non adeguatamente insegnata a scuola.

Questo libro vuole rimediare a una lacuna così importante che gli studenti tendono ancora a sottovalutare.

Facciamo l'appello

Sono troppi i Libri e gli autori che andrebbero citati come fondamentali per apprezzare in pieno il mondo della letteratura classica; Paolo Di Paolo ne è consapevole, e ha optato per una selezione accurata e studiata per i giovani: la narrativa è piena di eroi bambini, e un'intera classe di studenti, dopo un po' di letture, può identificarsi con i personaggi presentati. Si tratta di Jo March da "Piccole Donne", Tom Sawyer dall'omonimo libro di Mark Twain, Cosimo Piovasco da "Il barone rampante" di Italo Calvino, Oliver Twist, Wendy Darling, Scout Finch da "Il buio oltre la siepe", Franti dall'ormai quasi dimenticato "Cuore" di Edmondo de Amicis, Alice di Lewis Carroll e il cane Buck da "Il richiamo della foresta".

Sulla soglia dell'aula, Passepartout, unico adulto, un po' aiutante un po' bidello, e il primo a essere descritto, un po' come capitava, certe volte, che i bidelli, ora operatori ATA, fossero i primi a essere avvistati dagli studenti, intenti a pulire i corridoi subito prima dell'inizio delle lezioni. Con Passepartout si apre il libro, con un custode silenzioso ed efficiente che non si fa notare, ma di cui tutti soffrirebbero la mancanza.

Si tratta dell'unico caso in cui viene descritto un comprimario anziché un protagonista.

Seguono i bambini, avventurosi, riflessivi, scalmanati, sognatori, un campionario di una classe di qualsiasi scuola, perché i bambini personaggi, per quanto si sottolinei che "ogni riferimento a persone reali è puramente casuale", affondano le radici in persone reali.

Persone che sono state studiate da chi ha scritto, che hanno significato qualcosa e che, grazie agli autori giusti, non moriranno mai. A chiudere il volume, una riflessione su una ragazza, l'unica reale, l'unica davvero tormentata.

Un aiuto importante

Con politiche scolastiche spesso inadeguate, malgrado i bonus cultura degli ultimi anni, è difficile che gli adolescenti possano avvicinarsi da soli alla lettura di autori imponenti e spesso di comprensione non immediata. La percezione che uno studente si trova ad avere è quella di una lettura da effettuare meccanicamente, raccogliendo le informazioni in maniera parziale, quel tanto che basta a rispondere alle domande di comprensione in un'unica frase.

In questo modo riesce a raggiungere la sufficienza, ma perde del tutto il piacere della lettura, l'empatia con il personaggio e il messaggio e le sensazioni che l'opera intendeva trasmettere.

Paolo Di Paolo ha fatto di tutto per far trasparire la sua passione per questi libri, forse non adatti quanto altri romanzi scritti su misura. Complici le frequenti illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio e la lunghezza modesta- sulle centoquaranta pagine- I Classici compagni di scuola risulta un libro comodo da maneggiare e utile per scoprire quel mondo letterario antico e influente, del quale troppo spesso, e senza una vera ragione, si ha paura.

Un libro con un potenziale

Occorre però anche segnalare dei difetti.

Se da un lato, l'idea alla base del libro è validissima e meritevole di lode, è da segnalare il grande potenziale perduto di questo libro. Con dei personaggi e delle storie del genere come base, il potenziale narrativo, oltre che saggistico e riflessivo, è del tutto trascurato, in maniera quasi deliberata. Impossibile dire se sia stata una scelta consapevole, ma la domanda del lettore rimane: come potrebbero interagire questi undici personaggi in un'aula scolastica? Perché, con tante storie meravigliose da cui prendere spunto, Paolo Di Paolo ha scelto di non cimentarsi in una storia originale, incrociando le vite di questi personaggi?

Si potrebbe obiettare che vivano in epoche diverse, in continenti diversi, ma non sono certo questi i limiti di fronte ai quali si può fermare un libro.

Ci sono storie che chiedono di essere raccontate. Questi personaggi sono stati riuniti dentro a un solo libro, e ringraziati a dovere. Ora sarebbe bello che passassero qualche giornata insieme tra i banchi, a studiare e chiacchierare. Come si legge nella quarta di copertina "leggere significa incontrare gli altri", ma questi ragazzi e queste ragazze sono soli, prigionieri di un saggio di poche righe ciascuno, divisi gli uni dagli altri da quattro pagine come durante un compito in classe.