Decine di migliaia di persone, solo a Roma secondo la Cgil oltre 100mila, sono scese in piazza per protestare contro la riforma della scuola voluta dal Governo Renzi, dal piano assunzioni dei docenti alla formazione e ai benefit per i professori.

Le manifestazioni principali organizzate dai tre sindacati confederati sono avvenute a Milano, Aosta, Roma, Bari, Catania, Palermo, Cagliari; Mentre l'ala Cobas e Unicobas, insieme ad altre sigle minori, ha manifestato in altre dodici città.

Dura polemica tra il deputato Pd Pippo Civati e il ministro dell'istruzione Stefania Giannini che ha definito quello di oggi uno "sciopero politico legato a strategie elettorali " accusando i sindacati di essersi arenati su " posizioni antiche".

In un intervista a Radio 24 il ministro sottolinea che da oltre sette anni non vi è stato uno sciopero del comparto perché da tutto questo tempo non è stato fatto niente per cambiare la Scuola. Secondo Civati invece questo non è assolutamente uno sciopero politico in quanto la Politica non rappresenta più nessuno e il Pd ha tradito i propri impegni elettorali facendo una riforma della scuola lontanissima dalla nostra cultura politica.

Dura presa di posizione dei rappresentanti sindacali

Susanna Camusso, leader della Cgil, attacca duramente la riforma in quanto a suo dire trasforma la scuola in una istituzione che vale solo per i più agiati mentre secondo lei il grande tema da affrontare sarebbe quello della dispersione.

Dello stesso avviso anche il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo secondo cui il paese ha bisogno di una scuola pubblica,libera, e soprattutto democratica.

Il premier Renzi difende il provvedimento

Parlando al termine della visita all'azienda Stahlbau Pichler di Bolzano il Premier difende a spada tratta la riforma voluta da suo governo.

Secondo lui la scuola non deve creare solo lavoratori ma cittadini, però con i dati sulla disoccupazione che abbiamo nel Paese significa che il sistema di formazione va cambiato. Continua sottolineando che il disegno di legge non vuole cancellare l'istruzione classica ma puntare sull'alternanza scuola-lavoro e nel merito continueranno a discuterne nei prossimi giorni.

Pur rispettando lo sciopero, il ministro Giannini chiede rispetto per il governo e per il lavoro che sta portando avanti .La Commissione Cultura della Camera intende chiudere il Ddl Scuola entro il 12 Maggio per arrivare in aula entro il 15, come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo del Parlamento.