La convention democratica di Philadelphia lancia hillary clinton verso la presidenza registrando una vera ovazione per il discorso della sua leader. È stato un crescendo: Obama, il vicepresidente designato Kaine, poi l'indipendente Bloomberg e prima ancora Bill Clinton e Bernie Sanders. Tutti uniti sul nome di Hillary, anche se con distinzioni che da adesso in poi conteranno poco nel segno dell'alleanza contro Donald Trump. ll contendente repubblicano "atipico" che suscita ansia e preoccupazione per il suo messaggio politico. Eppure, Hillary Clinton, con il suo discorso finale ha provato a modificare lo scenario, a cambiare verso alla comunicazione fin qui incentrata sul "pericolo Trump".
La candidata democratica si riprende la scena
Un cambio di strategia nella comunicazione molto significativo, qualora dovesse continuare. La Clinton ha forse capito che puntare tutto sui presunti difetti di Trump e sulla scarsa credibilità del suo antagonista potrebbe portarla in un vicolo cieco. Ha compreso l'importanza dei contenuti per un popolo che ha bisogno di una nuova leadership e che non si accontenta dell'immagine. Si è resa conto che l'ascesa di Trump ha radici nel disagio americano, un disagio profondo che scava nelle coscienze di una middle class uscita molto provata e smarrita dalla crisi. E così la candidata democratica ha incentrato il suo intervento sui temi più caldi come l'occupazione, il rilancio del manifatturiero ed il mercato, senza dimenticare la tutela in campo sanitario ed il tradizionale impegno ambientale dei progressisti.
È apparsa sicura, anche efficace accennando al dramma della madre, abbandonata a 15 anni dai genitori: una vita in salita.
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La retorica al femminile
Ovviamente, non poteva mancare il riferimento alla novità insita nella sua candidatura: l'essere la prima donna che concorre per la carica di presidente degli Stati Uniti.
E la Clinton non ha perso l'opportunità di rilanciare il tema con un incitamento trasversale che può avere un effetto rilevante per le elettrici americane, appellate a reagire ai trattamenti discriminanti sul posto di lavoro, dalle paghe inferiori a quelle degli uomini, alla scarsa fiducia che ancora aleggia sul loro impegno: "per le donne che dopo di me potranno capire che una volta sfondata questa barriera il loro unico limite sarà il cielo".
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Le critiche a Trump
Rimane sullo sfondo la forte avversione a Trump incentrata sull'incompetenza del candidato repubblicano, sul suo carattere incostante, sul suo narcisismo e sulla sua arroganza. Tuttavia, questa parte del discorso è rimasta marginale. Un buon equilibrio nella comunicazione che inaugura ufficialmente la campagna elettorale. Una svolta verso i contenuti che Trump non potrà fare a meno di seguire ora che la partita si fa seria e gli americani chiamati a fare la loro scelta.
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Gli avvenimenti dei prossimi mesi
Sarà una campagna elettorale molto dura, sul filo di lana probabilmente.
Molto si giocherà su quanto dovesse accadere da qui a novembre. I nervi dell'opinione pubblica americana sono molto tesi ed è difficile che le questioni interne, con la recrudescenza della violenza razzista ad esempio, non avranno un ruolo nell'orientare l'elettorato, nel polarizzarlo verso caratteri estremisti e soluzioni drastiche. Vedremo come i due candidati sapranno imporsi sulla scena mostrando le rispettive leadership. Perché adesso gli americani vogliono un leader forte.