Nuove defezioni in casa M5S: dopo l'emorragia di deputati e di senatori nazionali che avevano lasciato i gruppi parlamenti pentastellati, questa volta a dire l'addio alla compagine grillina sono stati due europarlamentari. Nei confronti dei quali Beppe Grillo è pronto a far scattare le sanzioni previste in casi del genere.

I "transfughi"

Ad abbandonare le fila pentastellate grilline in europa sono stati Marco Affronte e Marco Zanni, il primo per ripiegare nello schieramento dei Verdi, il secondo nell'Enf (Europe of nation and freedom ndr) con Matteo Salvini, Marine Le Pen e Geert Wilders.

Tentata di riparare nei Verdi lo è stata anche Daniela Aiuto che però ha avuto un ripensamento dell'ultima ora e ha scelto di restare nel M5S. Un addio, quello di Affronte e Zanni, forse necessario, in quanto entrambi avevano apertamente criticato Beppe Grillo per come fosse stato gestito l'avvicinamento ad Alde - in pressoché totale segretezza, senza che alcun eurodeputato, ad eccezione di David Borrelli legato a doppio filo con Davide Casaleggio, ne fosse a conoscenza. Ma un addio forse dovuto anche per via delle nuove condizioni che Nigel Farage ha imposto al M5S per rientrare nell'Efdd (Europe of freedom and direct democracy ndr), ritenute dai due europarlamentari troppo stringenti per una collaborazione armoniosa.

Beppe Grillo e le sanzioni

La reazione di Beppe Grillo a queste defezioni, naturalmente, non si è fatta attendere, ed è avvenuta Codice comportamentale dei candidati 5 Stelle alla mano, proprio quel regolamento che era stato controfirmato, al momento dell'elezione al Parlamento europeo, anche da Affronte e Zanni. Un Codice che è molto chiaro in merito alle fuoriuscite degli europarlamentari e che prescrive le dimissioni da ogni carica di coloro che non condividano la linea del MoVimento oppure, in caso di diniego del singolo europarlamentare, il pagamento di una sanzione di 250.000 euro.

Denaro che, riporta LaRepubblica.it citando il blog grillino, verrà destinato ai “terremotati di Marche ed Umbria”. Si vedranno gli sviluppi della vicenda, ma quel che è certo è che per gli europarlamentari "transfughi" il documento cui hanno apposto la loro firma è solo, riporta sempre Repubblica.it, “carta straccia”.