Sembra non finire mai la resa dei conti all'interno del Pd, dove il Segretario (ancora per poco) Matteo Renzi non riesce più a trovare una quadra per tenere unito il Partito, e anzi rischia di perdere sempre più pezzi della maggioranza, ovvero uomini e donne che finora lo hanno sempre sostenuto pur non essendo sempre in accordo con lui. Un esempio su tutti il ministro Andrea Orlando che giorno 13 ha abbandonato la direzione del partito senza votare in merito ad una possibile data per il congresso, sostenendo che le elezioni anticipate non sono un punto centrale.
Una presa di posizione plateale che testimonia lo strappo tra il ministro e Renzi e prefigura una terza linea di pensiero, ovvero né con il segretario, né con la sinistra scissionista. A complicare questa situazione, inoltre, ecco arrivare le minacce di "scissione", o "ricatto morale" volendo citare i termini usati da Renzi, della minoranza Dem che si fanno sempre più pressanti.
Parola d'ordine: mediazione
Eppure il Segretario le sta provando tutte per cercare di ricucire: si è dimesso da Presidente del Consiglio dopo la bruciante sconfitta del 4 dicembre, sta andando incontro alle volontà dei suoi oppositori interni che, oltre alla sua testa in qualità di capo del Governo, vogliono ora un Congresso per misurare i rapporti di forza.
Ma, accontentati anche questa volta, l'ala critica nei confronti del Segretario non sembra ancora contenta e anzi rilancia mettendo Renzi sempre più alle strette. L'ha fatto capire in assemblea Bersani, chiedendo di non anticipare le elezioni e di prolungare il percorso che dovrà portare al congresso. Il tutto per continuare a logorare l'ex Premier.
A quale scopo?
Dalle dichiarazioni ufficiali non si è ancora capito, di sicuro la situazione all'interno del PD si fa sempre più esplosiva e provando a interpretare le dichiarazioni di Dalemiani e Bersaniani il motivo sembra essere solo uno: "Matteo Renzi se ne deve andare!". Clima infuocato, dunque, all'interno del Pd in attesa che l'assemblea nazionale, che sarà convocata forse domenica prossima, decida quando si farà il congresso.