Come ogni lunedì sera sono arrivati puntuali i Sondaggi politici di La 7, che Enrico Mentana ha letto durante la diretta del suo telegiornale. Vediamo allora i dati rilevati da EMG e le differenze rispetto ai sondaggi elettorali della settimana scorsa. Ancora una volta il M5S guadagna voti e resta il primo partito in Italia con un distacco notevole nei confronti del Pd, che continua a perdere consensi dopo la scissione di gruppi minoritari che ora corrono a parte.
Sondaggi Politici La7: M5S in testa, male PD
Passiamo subito a vedere i dati degli ultimi sondaggi politici elettorali di oggi 14 marzo: il M5S ottiene il 30,0% facendo segnare un guadagno di uno 0,9% rispetto ai sondaggi della settimana scorsa.
Scende invece il PD che arriva al 27,1% (sette giorni fa era al 27,6). Calo anche per la Lega Nord che perde lo 0,4% e si assesta al 12,9%. Voti che sembrano passare a Forza Italia che guadagna proprio la stessa percentuale e sale dal 11,8 al 12,2% dei consensi. Chiudono la carrellata di questi dati Fratelli d'Italia che prende il 4,9% e il nuovo gruppo democratici progressisti che continua a portare via voti al PD e sale al 4,2% facendo segnare un incremento dello 0,2.
M5S e PD, nessuno ha la maggioranza nei sondaggi politici di La 7
Oltre alle percentuali di voto, nei sondaggi politici di La 7 sono stati mostrati i seggi che ogni partito otterrebbe con il nuovo sistema elettorale. Il M5S avrebbe 201 seggi, il PD 188, la Lega 85 con Forza Italia a 83, seguita da Fratelli d'Italia con 32 e dai Democratici e progressisti con 28.
Cosa vuol dire questo? Che con queste aggiudicazioni di seggi avere una maggioranza resta ancora una volta impossibile. I 316 seggi necessari per ottenere la maggioranza sono un utopia. PD+Sinistre+Autonomie arriverebbe solo a 223, mentre PD+FI+NCD+ Autonomie salirebbe a 277. L'unica coalizione possibile per avere la maggioranza sarebbe Lega + Fratelli d'Italia + M5S che insieme arriverebbero a 318 seggi, superando la maggioranza di 2 seggi. Tutti e 3 i partiti hanno già ribadito più volte che non hanno intenzione di allearsi tra loro e quindi la situazione resta di ingovernabilità.