La legge sull’abolizione dei vitalizi non ha fatto in tempo a incassare il via libera dall’aula di Montecitorio che è già partita la rincorsa per intestarsi questa vittoria. Partito Democratico e Movimento5Stelle si sono lanciati attacchi incrociati, rivendicando l’originale iniziativa. Matteo Richetti (il democratico che ha dato il nome al testo votato alla Camera ndr) ha parlato di una vittoria che risponde alla “vecchia costruzione di un sistema iniquo” che ha spinto verso il populismo l’opinione pubblica. Eppure il cammino della nuova legge resta particolarmente tortuoso già a cominciare dal Senato dove i numeri non sono così ampi.

Di contralto gli uomini di Grillo hanno fatto festa con i loro leader apparsi raggianti dentro e fuori dal Palazzo. Luigi Di Maio, candidato in pectore dei Cinquestelle, ha sì riconosciuto al Pd di aver votato la cancellazione di uno dei privilegi più impopolari della Repubblica ma, al tempo stesso, ha paragonato gli onorevoli dem ai partecipanti del funerale di Lenin. Proprio Di Maio, ospite questa mattina della tribuna televisiva di La7, ha confermato che gli iscritti del Movimento potranno votare il prossimo 24 settembre il futuro candidato alla premiership. Il grande favorito, neanche a dirlo, resta proprio il vicepresidente della Camera che si prepara a presentare la sua squadra di governo.