Nonostante quante annunciato più volte, il fantasma delle elezioni in autunno sembrava scongiurato. Tuttavia di tanto in tanto la prospettiva del voto delle politiche anticipate a novembre viene rilanciata, proprio come ha fatto l’ex premier Matteo Renzi in occasione dei ballottaggi alle comunali: rimettere mano alla legge elettorale prima della pausa estiva, ha detto, con l’idea di elezioni anticipate magari già a novembre. Non è dello stesso avviso il presidente Mattarella che ha pronosticato un “probabile voto entro l'inizio della primavera”.

Il M5S consulta la base sulla scuola

Tuttavia, per il mondo della Scuola che ha tanto contestato la recente riforma dell’ultimo governo Renzi, è tempo di drizzare le antenne per capire quali conseguenze avrebbe il nuovo avvicendamento governativo proprio sulla Buona Scuola, terreno di scontro con i docenti e di propaganda per gli altri attori politici. Proprio sulla scuola più volte ha espresso le sue idee di una nuova riforma il movimento 5 stelle che, recentemente ha interpellato la sua base di utenti per chiedere di esprimersi sulle proposte da integrare al programma politico. Le proposte uscite dalla consultazione sono state pubblicate oggi, lunedì 3 luglio.

Bonus merito e card 500 euro, formazione retribuita

Lo scorso 15 maggio sul blog di Beppe Grillo il movimento ha chiesto agli iscritti di esprimersi “sulla cosiddetta Buona Scuola di Renzi, la peggiore riforma della scuola di tutti i tempi”, annunciando l’intenzione di volerla smantellare punto per punto. Attraverso una sorta di consultazioni online il movimento ha quindi esposto le sue proposte riformatrici dove tutti gli iscritti hanno potuto esprimere il proprio consenso o diniego su ciascun punto.

La platea di coloro che hanno partecipato al sondaggio (certamente non costituita di soli operatori scolastici) si è espressa così su diversi temi peculiari della 107/15 come finanziamenti alle scuole paritarie, formazione docenti, chiamata diretta e bonus 500 euro.

Fine dei finanziamenti pubblici alle paritarie

Gli iscritti si sono espressi con larga maggioranza (15 mila voti contro 3 mila) a favore della chiusura dei finanziamenti pubblici alle scuole paritarie (anche se prima del voto sul blog è stato specificato che tale modifica risparmierebbe scuole dell’infanzia e nidi in quanto “suppliscono alla mancanza delle scuole statali”) e sull’obbligatorietà della formazione dei docenti e della sua rispettiva retribuzione.

Per gli iscritti al movimento dunque meglio una formazione obbligatoria sì, ma retribuita, piuttosto che il bonus docenti che gli stessi votanti preferirebbero abolire (10.847 voti favorevoli). Altro punto focale sarebbe l’eliminazione della chiamata diretta e del bonus di merito assegnato dal dirigente (10.422 voti), insieme alla promozione della cooperazione tra studenti eliminando o modificando il test invalsi (5514 voti), riducendo le ore di alternanza scuola-Lavoro e migliorandone la qualità (4010 voti).

Riduzione alunni per classe

Largo consenso anche sulla riduzione del numero degli alunni per classe, sul rilancio della spesa pubblica dal 7,9% al 10,2% della media europea e su un programma mirato per la diffusione della cultura digitale, sul supporto di esperti del settore della didattica come educatori, pedagogisti e ricercatori e l’attivazione di strategie didattiche e pedagogiche innovative.

Come si legge sul blog, l’obiettivo è quello di avere “edifici sicuri, spazi adeguati, insegnanti valorizzati e motivati, un’offerta formativa più ampia per gli studenti, più ricerca e innovazione didattica”.