Nella puntata di questo mercoledì 2 agosto di "In onda" su La7 è intervenuto Gianni Cuperlo, deputato del Pd e uno dei leader della minoranza dem. Ecco le parti salienti di quello che ha detto.
'PD non ha retto l'urto degli eventi, ma resto dentro. Prendiamo atto di una sconfitta storica: va ripensato tutto'
Riguardo al fatto che nel PD si profilano poche candidature per le minoranze verso le prossime Elezioni politiche, Cuperlo ha detto: "Il problema non è la composizione delle liste, penso che dobbiamo partire da un altro punto di vista. Noi stiamo perdendo pezzi e perdendo voti da anni.
Il problema non è nemmeno il brutto carattere di Renzi, che è quasi oggettivo. Ma invece al fondo il problema è che il nostro partito non ha retto all'urto della prova e all'urto degli eventi. Io rimango convinto che si debba restare dentro al soggetto principale del centrosinistra per cercare di non consegnare il paese alla destra; quando dico che non ha retto non intendo che sia colpa di qualcun altro, ma la rivendico come una colpa di tutti noi. Non è un caso che nessuna delle figure apicali del partito, del Governo e dello Stato oggi provenga dalla sinistra storica, per dirla con una battuta è il trionfo della Democrazia Cristiana. Noi dobbiamo prendere atto del fatto che la cultura e l'identità della sinistra storica, da cui anche io provengo, non ha retto all'urto degli eventi della storia e alla sconfitta storica che quella cultura ha subito.
E' cambiata la geografia sociale, culturale, gli interessi, i bisogni e le forme della rappresentanza: noi abbiamo bisogno con tenacia, eresia e fantasia di ripensare tutto. In questo quadro la composizione delle liste non è in cima alle preoccupazione della sinistra".
'Politica è diventata elemento di mobilità sociale, con 'primariette' un giovane passa da precario a parlamentare'
Per descrivere il declino della politica vista come passione, Cuperlo ha detto: "Quando ho cominciato io a far politica se chiedevi a 100 dirigenti di media levatura del PCI se preferivano fare il segretario regionale del partito o il deputato, 95 avrebbero detto di voler fare il segretario regionale.
C'era un elemento che era il prestigio. Ma oggi purtroppo la politica in un paese fermo come il nostro è diventata un elemento di mobilità sociale: prendete un ragazzo di 30 anni, magari precario o che ha fatto un dottorato, fategli fare le "Primariette" e in pochi mesi transita da un contratto precario a uno stipendio da parlamentare. E' una scommessa che vale una vita per tanti. Se la politica si riduce a questo abbiamo finito".
'Oggi a sinistra c'è frammentazione senza precedenti, la prossima vera leadership sarà quella capace di unirla'
Più in generale Cuperlo ha detto: "Mi piacerebbe ragionare da qui in avanti sul fatto che non può dipendere unicamente da Renzi qualsiasi lettura che vogliamo dare del futuro della sinistra, del PD e del paese.
Oggi la sinistra italiana si presenta con una frammentazione senza precedenti, e con un leader che pur essendo legittimo e riconosciuto non sembra in grado di riunificare né il suo campo (il centrosinistra) né il suo partito. La prossima vera leadership sarà quella capace di unire e non di continuare a frammentare un campo che diviso è destinato a perdere. Io riconosco a Renzi il merito di aver suscitato delle speranze all'inizio della sua esperienza ed è stato il suo punto di forza, ma adesso dopo quello che è accaduto se lui sfida il paese come fatto al referendum del 4 dicembre non arriva a nulla. Io al referendum ho votato Sì deludendo un sacco di persone convinte del contrario e l'ho fatto anche per provare a tenere insieme la baracca, ma se giochiamo con lo stesso schema siamo destinati a perdere di nuovo".
Prima di aggiungere: "Quando sei al Governo devi fare le riforme più importanti assieme alla platea a cui ti rivolgi, non puoi litigare con tutto il paese e metterti contro tutte le categorie: perché quello che all'inizio può sembrare un imperioso decisionismo rischia di diventare un elemento di isolamento".