Nel corso di una serie di colloqui non ufficiali tenuti in questi ultimi giorni, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avrebbe esercitato tutta la moral suasion a sua disposizione nei confronti del presidente del Consiglio, Paolo gentiloni, per indurlo a confermare Ignazio Visco nel ruolo di governatore di Bankitalia, anche prima della scadenza naturale del suo mandato che scatta il 27 ottobre prossimo. Gli ultimi retroscena sul caso aperto dalla mozione parlamentare del Pd contro Visco ce li fornisce Marzio Breda sul Corriere della Sera di oggi, 23 ottobre.

I due temono che l’offensiva politica scatenata da Matteo Renzi contro Palazzo Koch, possa minare non solo l’immagine dell’attuale inquilino di Palazzo Chigi, ma persino quella delle Istituzioni italiane, soprattutto in vista della prossima campagna elettorale che si preannuncia infuocata. Ecco allora l’idea di chiudere positivamente il discorso Visco con una sua fulminea riconferma.

Gli incontri tra Mattarella e Gentiloni

L’autorevole firma del Corriere, prova a riassumere il pensiero di Mattarella e Gentiloni, preoccupati, questa la sua ricostruzione, che i giornalieri attacchi di Renzi contro Visco, e contro la stessa istituzione Bankitalia, possano provocare seri danni al ‘sistema paese’. Dunque, ecco il loro dubbio amletico, meglio aspettare la scadenza naturale del mandato del governatore il 27 ottobre prossimo, rischiando però un continuo logoramento, oppure stoppare definitivamente le polemiche riconfermando nelle prossime ore Ignazio Visco al timone della Banca d’Italia?

Secondo il Corriere, il Capo dello Stato starebbe spingendo per la soluzione numero due. In questo appoggiato subito dal premier che, però, dovrà prendersi tutta la responsabilità della scelta. I due, durante una serie di incontri definiti “informali”, avrebbero espresso la reciproca preoccupazione per le conseguenze che la perdita di prestigio di Bankitalia potrebbe provocare nel giudizio sull’Italia di Eurozona e Bce.

Visco verso la riconferma, le altre ipotesi per Bankitalia

Dunque, secondo la legge Siniscalco del 2005, spetterà al presidente del Consiglio Gentiloni la responsabilità ufficiale della delicata designazione. Ignazio Visco sembra quindi destinato ad un secondo mandato della durata di sei anni perché, rifiutando l’eventuale nomina, commetterebbe una sorta di implicita “ammissione di colpa” per i fatti di cui lo accusano Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. Da scartare, al momento anche le ipotesi della nomina di una “figura interna a Bankitalia” come Salvatore Rossi, oppure quella di affidare l’incarico a un “papa straniero” di provenienza politica.