Le Elezioni politiche si avvicinano sempre più e ormai molte formazioni politiche sono alle prese col capitolo alleanze e con la formazione di cartelli elettorali per superare lo sbarramento del 3% previsto anche dalla nuova legge elettorale del Rosatellum Bis, per partecipare alla ripartizione dei seggi almeno alla Camera dei Deputati. La nuova legge prevede peraltro che chi supera l'1% dei voti possa, seppur non eleggendo nessuno dei propri candidati, contribuire ad assicurare seggi alla coalizione di cui fa parte.
Proprio in base a questa norma il PD avrebbe scelto "stimolare" la presenza di diverse liste che possano correre al suo fianco.
E se qualcuno lavora per la formazione di una lista centrista di ispirazione cattolico-democratico, qualcun altro invece si sta muovendo da tempo per la formazione di una "lista civica nazionale" di ispirazione radicale, ambientalista, socialista, laica ed europeista.
Ecco chi potrebbe far parte della lista radicale, ambientalista, socialista, laica ed europeista
Secondo i bene informati il soggetto nascituro avrà almeno cinque "petali". Fra essi il Partito Radicale guidato da Riccardo Magi, il Partito Socialista di Riccardo Nencini, i Verdi di Angelo Bonelli, i laici europeisti di Benedetto Della Vedova (che da mesi gira l'Italia con il progetto "Forza Europa" chiedendo la nascita di una formazione esplicitamente europeista) e l'Italia dei Valori di Ignazio Messina.
Il tutto con la benedizione politica di Emma Bonino. Si tratta di soggetti politici che (ad eccezione dei Verdi) hanno in comune peraltro il fatto di aver votato Sì al referendum costituzionale del dicembre scorso.
Si tratta inoltre di partiti che storicamente si sono visti talvolta uniti (basta ricordare la formazione radicale-socialista della Rosa nel Pugno del 2006 o alla lista verde-socialista del Girasole nel 2001), ma molte altre volte su parti opposte della barricata: si pensi alla storica contrapposizione fra i socialisti e l'IdV sui temi della Giustizia, o all'ormai trentennale spaccatura del Partito Radicale da cui a fine anni Ottanta nacque proprio il partito dei Verdi.
Tutte fratture che però ormai sarebbero consegnate ai libri di storia, di fronte all'impellente necessità di creare una lista "civica" unitaria in vista del voto politico di inizio 2018.
Il congresso del Partito Radicale in corso di svolgimento in questi giorni a Roma, presso l'hotel Ergife, è sotto questo punto di vista particolarmente utile per la definizione degli scenari politici del nuovo soggetto elettorale.
In particolare per la decisione che il partito di Magi prenderà riguardo alla propria partecipazione alle elezioni. Il tutto anche alla luce di qualche recente perplessità che la stessa Emma Bonino avrebbe espresso riguardo al reale "europeismo" presente nel Pd, il quale appunto dovrebbe essere il socio di maggioranza dell'alleanza di cui la nascitura lista dovrebbe far parte.
Anche Pisapia interessato al percorso?
Il congresso radicale ha avuto come momento di inizio, nella giornata di domenica 29 ottobre, il dibattito “Stati Uniti d’Europa” a cui ha partecipato anche Giuliano Pisapia di Campo Progressista, molto applaudito dai presenti. Anche se l'ex sindaco di Milano ha parlato solo di temi europei e non è entrato nel merito del dibattito strettamente politico, non sono mancate sulla stampa diversi rumors che vogliono lo stesso Campo Progressista fra i possibili soci di questa nascitura formazione.
Un'eventualità che per adesso non vede smentite né conferme e che peraltro potrebbe avere conseguenze anche nei rapporti e nei dialoghi che lo stesso Pisapia ha col resto della sinistra, la quale non pare voler avere nessun accordo elettorale col PD, specialmente dopo l'approvazione del Rosatellum.
Mai come in questa situazione è il caso di dire "se son rose fioriranno".