Il presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha abbandonato il Pd subito dopo l'approvazione della legge elettorale è stato incoronato leader, al palazzetto Atlantico all'Eur di Roma, dalla lista unitaria fra Mdp, Si e Possibile, di una nuova formazione di sinistra: un movimento denominato 'Liberi e uguali' con l'obiettivo di infondere nuova speranza nei cittadini che non si sentono più rappresentati, con una proposta rispondente soprattutto alla finalità di difendere princìpi e valori di tutti, perché tutti sono uguali e liberi.
Il discorso
Un maxischermo recante la scritta: 'c'è una nuova proposta' compare durante l'avvincente discorso del presidente del Senato, il quale mette in evidenza la necessità di trovare un'alternativa all'indifferenza dei movimenti di protesta, di rompere definitivamente con il passato - tenendo bene in mente il futuro - per dare forma ad una nuova storia, di tradurre in pratica le favole che per anni e anni la popolazione italiana ha ascoltato nella snervante attesa che qualcosa cambiasse per davvero.
Perciò - prosegue Pietro Grasso - è indispensabile, ora più che mai, che i cittadini, i quali non si sentono più rappresentati, come una barca in balìa delle onde, riconquistino fiducia e speranza nella politica. Dal momento che fare politica è un atto oneroso, bisogna battersi affinché tutti siano uguali e liberi, affinché persone appartenenti a lingue e culture diverse si uniscano per difendere princìpi e valori in cui crediamo e che rischiano di andare perduti. Princìpi e valori concernenti qualsiasi ambito, dalla sfera scolastica, a quella lavorativa, fino ad inglobare diritti e doveri.
Dunque, è giunto il momento di forgiare una nuova Italia, perché ad essere in gioco è il futuro del Belpaese.
Ed ecco, allora, l'oggetto della nuova proposta: la rimozione degli ostacoli economici e sociali
La polemica
Grasso, palesemente emozionato, rivendica a gran voce le dimissioni dal Partito Democratico, quale scelta politica e personale dettata da un bisogno interiore e che ha destato scalpore. Il presidente rivela, per la prima volta, di aver rifiutato seggi sicuri, precisando - ancora - che i suoi, a ridosso delle elezioni, non saranno meri turpiloqui, parole fine a se stesse.
Saranno, al contrario, parole fondate sulla concretezza dei fatti, proposte serie e veraci: procedere con cura e non lasciare indietro nessuno.
La politica deve essere curata
Il presidente del Senato non dimentica, peraltro, di lanciare un appello ai giovani affinché prendano il destino in mano, si interessino delle sorti del loro Paese, perché loro saranno il futuro dell'Italia e la politica è un bene comune, perciò, in quanto tale deve essere curata quotidianamente e può essere curata partecipando attivamente alle elezioni.
E l'unico modo per spingere la popolazione a votare è portare in Parlamento richieste e desideri di quella parte d'Italia che si astiene completamente dall'andare alle urne.
Ed ecco, allora, l'oggetto della nuova proposta: la rimozione degli ostacoli economici e sociali, quali elementi limitanti per l'uguaglianza sociale, che impediscono alla cittadinanza di partecipare alle questioni del Paese.