Di sicuro Attilio Fontana, candidato unico del Centrodestra per la Regione Lombardia, non è un personaggio abituato ad andare tanto per il sottile. Dopo l’affermazione infelice per la cosiddetta “difesa della razza bianca”, l’uomo voluto da Matteo Salvini ha proseguito sullo stesso schema. Sarà per la sua formazione politica da leghista della prima ora, sarà per il sentiment dell’elettorato, ma Fontana ha fatto intendere di non voler mollare la sua linea intransingente. “Se sarò eletto la prima cosa che farà è espellere 100mila clandestini che ci sono in Lombardia” ha annunciato senza batter ciglio, con ancora l’eco delle vecchie polemiche ancora bene udibili.

Con il serpeggiare dei primi imbarazzi tra gli alleati (quelli di Forza Italia su tutti), è dovuto scendere in campo Salvini per spegnere sul nascere voci clamorose di un possibile (e conveniente) passo indietro. Il leader del Carroccio, anzi, ha fatto di più: ha preso sotto braccio Fontana e lo ha trascinato in un tour cittadino per accrescerne indirettamente fiducia e speranze. Del resto la Lombardia continua a essere l’habitat naturale della Lega. L’eredità lasciata da Roberto Maroni, tuttavia, resta piuttosto importante in termini di credibilità. Per questo Fontana non potrà permettersi più passi falsi.