Nel rush finale di questa campagna elettorale, il caos regna sovrano e ognuno utilizza i mezzi che gli sembrano più adeguati per arrivare ai singoli cittadini italiani, rivolgendosi in particolar modo ai giovanissimi che si accingono a votare per la prima volta e gli indecisi, sperando di adottare parole che siano in grado di convincere i soggetti più svariati. In questa battaglia, dove - in termini poveri - ognuno pensa a raggiungere il proprio obiettivo a prescindere dal modo in cui effettivamente rappresenterà il Belpaese dopo il 4 marzo, le uniche certezze sono le promesse (veritiere o presunte) delle forze politiche che non cessano, com'è naturale che sia, di infangarsi a vicenda.
E in mezzo a questo caos, nel tentativo di dimostrare la serietà della sua campagna elettorale, il candidato premier pentastellato, Luigi Di Maio, presenta al Presidente della Repubblica una proposta di governo. Al contempo, l'onorevole si chiede chi sia il candidato premier degli altri partiti.
La proposta di governo
Se da un lato, vi sono politici che pensano unicamente e subdolamente ai loro propri interessi, agli scambi di poltrone; dall'altro, il Movimento Cinque Stelle non manca di sottolineare che il suo unico pilastro è l'intera cittadinanza italiana. Coinvolgere gli italiani di modo che partecipino attivamente alle elezioni è il presupposto fondamentale di una trasparenza, che sebbene negli ultimi giorni sia stata gravemente minacciata dall'affaire 'rimborsopoli', caratterizza e contraddistingue nettamente i grillini dagli avversari.
Di Maio parla spesse volte di 'testa e cuore' ed è per questo che egli presenta non un mero progetto, ma un'idea di Paese con quanti si sono resi disponibili per realizzarla. Una disponibilità che è sinonimo di serietà, è sinonimo di rispetto nei confronti degli elettori e delle istituzioni: un rispetto che il candidato premier manifesta dando a tutti la possibilità, che è un diritto, di sapere e conoscere chi andrà ad occupare posti di rilievo nel governo.
Presso gli altri partiti, invece, non c'è nulla. Non ci sono vere e proprie coalizioni, ci sono partiti che non fanno dell'unità un ingrediente fondamentale, a tal punto che il nome definitivo di un candidato premier non è stato ancora avanzato.
Chi sono gli altri candidati premier?
Se per il M5S c'è un candidato premier ormai attestato, nel centrodestra chi c'è?
Berlusconi è ineleggibile, perciò, Salvini dice che sarà lui, la Meloni dice che sarà lei e il Cavaliere mette fuori entrambi.
Situazione caotica anche nel PD, dato che Renzi è il segretario del partito e, potrebbe essere lui il candidato, ma esporlo esplicitamente significherebbe perdere altri voti; per cui, sarà la Lorenzin? O sarà Gentiloni?
Troppi enigmi che dovrebbero, forse, mettere sull'attenti gli elettori. Votare liberamente sì, ma essendo ben coscienti della situazione.