Scoppia una nuova bomba politica in Campania nel pieno della campagna elettorale. I detonatori, come purtroppo spesso accade, sono corruzione e voto di scambio. Come riportato da Repubblica infatti, gli uomini dello Sco di Napoli e della Polizia di Stato stanno perquisendo gli uffici della Sma, SPA in house della regione Campania che si occupa di risanamento ambientale, bonifiche e depurazione. Insomma, un bel pezzo del ciclo dei rifiuti. Indagate, a quanto pare, una decina di persone.

Le perquisizioni

A finire sotto la lente di ingradimento della Procura di Napoli anche gli uffici di luciano passariello, consigliere regionale di Fratelli d'Italia nonchè candidato capolista alla Camera dei Deputati nel collegio di Secondigliano, 'paesone' dell'Hinterland partenopeo.

In queste ore gli uomini del Servizio Centrale Operativo del capoluogo campano starebbero controllando anche carte e pc di Lorenzo Di Domenico, amministratore delegato della Sma, società per azioni gestita in house da Palazzo Santa Lucia e già finita non molto tempo fa al centro di un'indagine per peculato. Perquisizioni, pare, anche per Agostino Chiatto, della 'scuderia politica' del consigliere regionale di Fratelli d'Italia.

Tra le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti, coordinati dal procuratore Giovanni Melillo e dall'aggiunto Giuseppe Borrelli, e dai sostituti Celestina Carrano, Sergio Amato, Henry John Woodcock e Ivana Fulco, ci sarebbero quelle di voto di scambio e corruzione. Non si escludono coinvolgimenti di altri nomi pesanti della politica e dell'imprenditoria.

Chi è in pillole Luciano Passariello

Un bel 'bubbone' per Fratelli d'Italia nel bel mezzo di una campagna elettorale già segnata da veleni e duri scontri tra le forze politiche in campo. Passariello infatti è un esponente di spicco della destra campana (ha accompagnato proprio ieri la leader Giorgia Meloni alla Mostra d'Oltremare in visita a Napoli), attuale componente delle Commissioni regionali Anti-Camorra e Bonifiche-Ecomafie.

Un politico, dunque, ben inserito nelle logiche della gestione del comparto rifiuti. E, per la cronaca, certamente non nuovo a 'faccia a faccia' poco simpatici con la magistratura inquirente del nostro belpaese. Ad ottobre 2014 infatti il suo nome risultò tra gli indagati (poi a giudizio nel processo che ne seguì) della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Cagliari in una complicata inchiesta sul riciclaggio dei denari del clan dei casalesi.