"Chi semina odio raccoglie violenza". È con questa frase, che ricorda un vecchio proverbio, che è iniziato, nella trasmissione 'Unomattina', l’intervento del leader di Liberi e uguali (Leu), Pietro Grasso, sui temi del razzismo e del fascismo, tornati al centro del dibattito pubblico dopo gli accadimenti di Macerata. Parole che seguono di poco quelle di Matteo Salvini sugli stessi temi, dal quale ha preso le distanze anche l’alleato Silvio Berlusconi.
La presa di distanza di Berlusconi
Ad 'Agorà', il leader di Forza italia, scrive 'Repubblica', ha infatti condannato Salvini per i toni eccessivi contro la sinistra e, sebbene continui a ritenere che gli eventi di Macerata siano "il gesto folle di uno squilibrato", appoggia la proposta della neo-senatrice a vita Liliana Segre di abolire la parola “razza” dalla Costituzione.
Le opinioni di Salvini
Dal canto suo, il segretario della Lega su 'Radio 1', riporta ancora 'Repubblica', non solo ha negato che le azioni di Luca Traini a Macerata sia giudicabili come “strage fascista”, ma ha anche affermato che parlare di "allarme fascismo", di "ritorno dei fascismi", di "ondata di camicie nere" sia "surreale". Salvini ha dichiarato di non temere il ritorno di "fascismi o comunismi" e si è definito un "democratico" e un "non violento", un amante della libertà di opinione e di espressione, dedito a risolvere la questione dell’immigrazione. E, sul tema, il leader leghista ha sottolineato di chiedere solo regole: è sinonimo di caos, ha aggiunto, che in Italia vi siano "500 mila immigrati", e, se "non si espelle nessuno,"qui ci mettiamo trent’anni per tornare alla normalità".
Perché, ha proseguito, a suo parere qualsiasi cittadino italiano desidera che vi siano "regole più normali" a disciplinare l’immigrazione e chi definisca questa "richiesta di controlli" come fascista "andrebbe ricoverato".
Le affermazioni di Grasso
In totale opposizione le opinioni di Grasso ad Unomattina, scrive Repubblica, il quale ha ricordato che chi "semina odio raccoglie violenza".
Il leader di Leu si è detto colpito che una palestra abbia espulso Traini, mentre un partito politico non è stato in grado di farlo (l’assalitore di Macerata era candidato consigliere comunale nella Lega alle elezioni del 2017 a Corridonia, un paesino del maceratese ndr). E, in merito alla questione dei migranti, Grasso ha replicato a Salvini, sottolineando che le proposte di quest’ultimo gli ricordano le "deportazioni di massa di Trump, poi bloccate dai giudici".
Sul tema dell’antifascismo la sponda di Leu è ovviamente il Partito democratico e se sulla questione Grasso ha affermato che tra Liberi e uguali ed il Pd vi è uguaglianza, ma resta al contempo divisione su altri temi.