Dopo le parole di Matteo Renzi riguardo ai 5 Stelle, non sono tardate le repliche dai diretti discendenti dell'ex-Presidente del Consiglio dei ministri e segretario del Partito Socialista Italiano, Bettino Craxi, i quali si sono uniti nella difesa del padre nonostante le diverse posizioni politiche che ricoprono.

La risposta di Bobo Craxi a Renzi

Il primo a insorgere contro il segretario dem è Bobo Craxi, il quale con un post su Facebook e Twitter replica a quanto dichiarato alla trasmissione "Otto e mezzo" su La7.

E ancora: "Si è toccato una corda sensibile quella della memoria socialista e lo si è fatto in forme dispregiative, i partiti della prima repubblica erano abitati da gente di malaffare, il movimento cinque stelle di truffatori e massoni evidentemente la purezza e l’onestà e il buon governo sono l’esclusiva del Partito Democratico a guida renziana.

Sappiamo che non è così"

Smontando completamente le accuse lanciate dall' ex-presidente del consiglio toscano.

La risposta di Stefania Craxi a Renzi

Non ci va leggera nemmeno la figlia di Bettino, la quale, candidata attualmente al senato in Lombardia con il partito di centro-destra, Forza Italia, risponde per le rime all'attacco renziano: "Renzi farebbe quindi bene a ripassare la storia non solo per capire chi è stato Craxi, ma anche per comprendere che il M5S, figlia proprio da quella stagione di violenza, menzogne e falsità, chiamata "Mani Pulite" a cui vuole fare riferimento."

Un periodo della storia italiana che, secondo Stefania, ha ucciso tutto il sistema politico della nostra nazione aprendo un varco al giustizialismo e sopratutto al populismo.

Il ricordo di Mani pulite

La figlia di Bettino, fa dunque riemergere alla mente degli italiani il clamoroso caso di "Tangentopoli", detta anche "Mani pulite", che vide l'inizio della vicenda, cominciare il 17 febbraio del 1992.

L'allora esponente del Partito Socialista Italiano, Mario Chiesa fu colto in flagranza di reato dato che fu sorpreso nell' atto di consegnare 7 milioni di lire ad un imprenditore del monzese che, stanco di pagare questo "obolo", decise di denunciare i fatti alle forze dell'ordine.

Fu da quel giorno che partì tutta l'inchiesta, creando un clima di sdegno e di incredulità nell'elettorato italiano, tale da far cadere la Prima Repubblica per dar vita alla Seconda.

Le ripercussioni

Quest'ultimo scandalo ai danni del MoVimento 5 Stelle così a ridosso delle Elezioni politiche del 4 marzo, ha gettato ombra sulle reali capacità di governo dei grillini e sulla trasparenza tanto santificata da quest'ultimi. Probabilmente "Rimborsopoli" peserà sui voti del movimento politico di Grillo.