A meno di un mese dalle Elezioni politiche 2018, il M5S è di gran lunga il movimento politico più votato da quella che una volta veniva definita la classe operaia. Luigi Di Maio e compagni spopolano nelle preferenze dei lavoratori staccando, e di molto, tutti gli altri avversari, Pd compreso. Sopra alla loro media nazionale, invece, Liberi e Uguali e Potere al popolo, i partiti di sinistra storicamente vicini agli operai. È questo il risultato di un sondaggio commissionato dal Fatto Quotidiano il 4 febbraio scorso al sondaggista Antonio Noto. Il fondatore della Noto sondaggi analizza anche il grado di fiducia degli italiani nelle promesse elettorali dei politici.

Il 72% dei potenziali elettori non crede a nessuna delle promesse ascoltate, una percentuale in netta crescita rispetto a solo una settimana fa.

Il 72% degli italiani non crede alle promesse dei politici

Secondo il sondaggio effettuato da Antonio Noto il 4 febbraio scorso su un campione di 1000 persone, rappresentative di tutta la popolazione italiana (utilizzando la metodologia Cati-Cawi), il 72% dei potenziali elettori delle prossime elezioni politiche 2018 non crede a nessuna delle promesse elettorali fatte dai politici. Una percentuale in crescita di 7 punti rispetto al 65% fatto registrare appena una settimana prima. Il 13% degli intervistati crede solo ad alcune promesse, mentre il 15% decide di non esprimersi.

Nel suo sondaggio sulle elezioni politiche 2018 Antonio Noto prende in esame, nello specifico, anche tutte le promesse del Pd di Matteo Renzi. Ebbene, delle 15 proposte Dem, solo 2 (servizio civile obbligatorio ed estensione del credito di imposta per ristrutturazioni e investimenti) riescono a superare di poco la soglia del 20%.

In pratica, neanche tutti gli elettori del Pd credono alle promesse del loro segretario.

Il M5S spopola tra la classe operaia

L’altro tema preso in considerazione dal sondaggio di Noto in vista delle elezioni politiche 2018 è quello delle intenzioni di voto tra i lavoratori, quelli che, come detto, una volta venivano definiti i membri della classe operaia.

Ebbene, confermando il trend che vede i partiti di sinistra estromessi in maniera sempre maggiore dal loro tradizionale terreno di caccia elettorale, il M5S si dimostra il movimento politico più votato. I pentastellati tra gli operai toccano la vetta del 33%, con 5 punti percentuali in più rispetto alla media dei sondaggi tra tutti gli elettori. Male il Pd, dato al 20% (meno 3% rispetto al totale), malissimo Forza Italia al 7%. La Lega di Matteo Salvini si comporta benino con il 13%, anche se non sfonda. Mentre a sinistra sia Liberi e Uguali (10% invece del 6%) che Potere al popolo (4% invece di 1%), se pur tra mille contaddizioni, continuano a trarre la loro linfa vitale dalla classe operaia.