Domenico Fioravanti sarà il ministro dello Sport di un eventuale governo M5S. La designazione dell’ex campione di nuoto è stata ufficializzata oggi a Pescara durante il convegno dal titolo ‘Sport e Legalità’, organizzato per la presentazione del programma nazionale Sport del Movimento. Presente in platea anche l’allenatore della locale squadra di calcio, militante nel campionato di Serie B, Zdenek Zeman. Per chi non li conoscesse, vediamo chi sono questi due personaggi da anni noti al grande pubblico.

Domenico Fioravanti

“Sarà un grande onore e un grande privilegio, ma anche una grande responsabilità”.

Così Domenico Fioravanti ha commentato la decisione di accettare la candidatura a ministro dello Sport del governo M5S, ufficializzata oggi, 28 febbraio, durante un convegno tenutosi a Pescara. Fioravanti era già stato inserito nelle liste pentastellate dell’uninominale alla Camera in Piemonte. Nato nel 1977 a Trecate, in provincia di Novara, ma di origini calabresi (Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza), Domenico Fioravanti verrà ricordato soprattutto per essere stato il primo atleta italiano a laurearsi campione olimpico di nuoto in corsia e sempre il primo ad aggiudicarsi la combinata 100 e 200 metri in stile rana alle Olimpiadi di Sidney 2000. Nel corso della sua carriera ha vinto 46 titoli nazionali e molti altri a livello internazionale.

Ma la sua consacrazione, come detto, arriva con i due ori ai Giochi Olimpici australiani. Proprio quando la sua carriera era giunta all’apice, però, nel 2004 i medici gli diagnosticano una ipertrofia cardiaca. Obbligatorio il ritiro dall’attività che non gli permetterà di partecipare alle Olimpiadi di Atene.

Zdenek Zeman

“Mi sono schierato con loro perché ci credo, penso che voterò M5S alle prossime elezioni perché propongono qualcosa di nuovo e gli altri non mi convincono”.

Queste le parole con cui Zdenek zeman, negli ultimi giorni, ha reso nota la sua adesione ai principi del M5S, anche se l’allenatore del Pescara non ricoprirà alcun ruolo ufficiale al fianco di Luigi Di Maio. Nato a Praga (capitale della regione della Boemia nell’attuale Repubblica Ceka) nel 1947, Zeman è un personaggio molto apprezzato, ma anche criticatissimo, nel mondo del calcio.

Arrivato a Palermo nel 1966, vi si trasferirà definitivamente nel 1968 dopo la ‘Primavera di Praga’ e l’invasione dei carri armati dell’Urss. Divenuto cittadino italiano nel 1975, dopo alcune esperienze come allenatore in squadre dilettantistiche siciliane, prende il patentino da professionista nel 1979. In serie C allena, con alterne fortune, Licata e Foggia, per poi passare in serie B con il Parma (subito esonerato).

Zeman in Serie A

Ma la sua vera consacrazione arriva proprio a Foggia, dove vince il campionato di serie B nel 1990-91. Darà spettacolo in serie A per tre stagioni con il cosiddetto ‘Foggia dei Miracoli’ del trio Signori-Rambaudi-Baiano. Nella stagione 1994-95, ingaggiato dalla Lazio, riesce a piazzarsi addirittura secondo alle spalle della Juventus.

Alla guida della squadra biancoceleste Zeman resterà per tre stagioni, per poi passare clamorosamente, nel 1997, ai cugini giallorossi della Roma dove rimarrà per due anni. Seguiranno le panchine di Napoli, Salernitana, Avellino (le ultime due in B), Lecce (A), Brescia e Foggia (ancora in B). Nel 2012 arriva una nuova promozione in seire A con il Pescara, risultato che gli vale il ritorno alla Roma, anche se viene esonerato pochi mesi dopo. Si trasferisce a Cagliari e poi ancora a Pescara, squadra di cui è tuttora allenatore.

Le accuse di doping

Oltre che per le indiscusse capacità tattiche, Zdenek Zeman verrà però ricordato per aver dato il via, con le sue dichiarazioni, all’inchiesta del pm torinese Raffaele Guariniello per il presunto utilizzo di sostanze dopanti da parte delle società calcistiche. Epici i suoi scontri dialettici con i dirigenti di alcune società, soprattutto con Luciano Moggi, allora direttore generale della Juventus.