Siamo ad una svolta nelle trattative in corso per trovare una maggioranza da proporre al Presidente Mattarella quando inizieranno le consultazioni? Di sicuro si inizia a delineare lo spazio tra chi ha in mano la maggioranza dei seggi al parlamento. Ieri ha parlato alla stampa estera Luigi Di Maio, oggi è stato il turno di Matteo Salvini, il neo leader della coalizione di centro destra.
Incalzato dalle domande dei corrispondenti dei più importanti giornali stranieri, il Segretario del Carroccio ha chiarito in maniera esplicita le sue intenzioni e le sue strategie per provare a coagulare intorno ai suoi eletti altre forze politiche, cercando il dialogo prima di tutto con Luigi Di Maio e ed il Movimento Cinquestelle
Governo col M5s? Escluso il Pd tutto è possibile
La prima chiarissima intenzione è quella di escludere un'alleanza con il Partito Democratico, il vero e unico sconfitto dalle elezioni politiche del 4 marzo scorso.
Le sue parole sono state chiarissime. Mai con il Pd ed apertura al Movimento Cinquestelle ed a Luigi Di Maio.
L'esclusione di un'apertura al partito guidato fino a ieri da Matteo Renzi è netta. Nessun accordo con chi ha perso le elezioni a causa di idee e programmi totalmente incompatibili. Con i 'pentastellati' il discorso è differente ed il suo obiettivo è quello di instaurare con loro un dialogo a cominciare dai prossimi giorni.
Vogliamo provare ad essere ambiziosi - ha proseguito Salvini - cercando di costruire un programma concreto che possa essere sviluppato in tutta la legislatura. Le elezioni anticipate vorremmo provare ad evitarle. Gli italiani hanno bisogno di riforme e di vedere concretizzate le nostre promesse elettorali.
Sulle differenze tra gli obiettivi del centrodestra e quelli del movimento guidato da Di Maio ha ammesso che teoricamente ci siano, ma che ci sia la possibilità di trovare ugualmente dei punti in comune. Ha ribadito che l'obiettivo è di creare un Governo con una maggioranza politica solida, basata su dei punti programmatici condivisi.
Salvini si è detto interessato al dialogo con i Cinquestelle per verificare se le differenze di mentalità esistenti possano convivere insieme. Il suo timore è che la proposta del reddito di cittadinanza possa essere, al momento, un provvedimento meramente assistenzialistico. Ma se si trovasse una soluzione che potesse creare sviluppo si riuscirebbe a condividere anche un provvedimento più 'corretto'.
Adesso la palla passa a chi tra i due blocchi sarà designato a dialogare: se ci saranno le condizioni, la politica ci ha insegnato che tutto è possibile. Non ci resta che attendere cosa potrà accadere nei prossimi giorni, a cominciare da quando si tratterà per designare i Presidenti dei due rami del parlamento.