Notizia bomba quella lanciata questa mattina da vari quotidiani nazionali. Protagonista Silvio Berlusconi. Il pluripresidente del consiglio, pochi giorni dopo le recenti Elezioni politiche, starebbe per tornare al centro di una clamorosa inchiesta giudiziaria che riguarderebbe la caduta del Governo Prodi II nel 2008.

L’indagine a cura della corte dei conti

È la procura regionale del Lazio della corte dei conti a indagare sul presidente di Forza Italia. Secondo l’accusa, la caduta del governo del 'Professore', avrebbe causato un notevole danno all’immagine e alla credibilità nazionale, soprattutto a livello internazionale, favorendo in tal senso l’innalzamento dello spread, che sarebbe passato dal 43,3 di quando cadde Romano Prodi al 522,8 del giorno della caduta del Governo Berlusconi IV.

Sull’abnorme innalzamento dello spread, si era occupata la procura di Trani, che aveva indagato le agenzie di rating ipotizzando come reato un meccanismo che avrebbe dovuto portare all’affossamento dello stesso Berlusconi, favorendo il governo tecnico poi creatosi con Mario Monti. Questa vicenda, in ogni caso, si concluse con l’assoluzione di tutti gli imputati.

Secondo i magistrati, fulcro della vicenda fu la compravendita di Senatori, in particolare quella dell’ ex Italia dei Valori Sergio De Gregorio. Per questa vicenda, Berlusconi fu condannato in primo grado a Napoli, ma la condanna non divenne mai definitiva a causa della sopraggiunta prescrizione sul processo. Nonostante ciò, i giudici asserirono come fosse inoppugnabile il fatto che Berlusconi avesse agito personalmente o meno per corrompere il senatore De Gregorio con la somma di 3 milioni di euro.

Quello che rischia Berlusconi, è di dover rimborsare lo stato con una cifra ingente, pari al doppio di ciò che avrebbe versato a De Gregorio, ossia 6 milioni di euro.

Non solo De Gregorio

Il secondo governo Prodi, venne eletto a seguito delle elezioni politiche del 2006 con una maggioranza decisamente ristretta al senato. De Gregorio, fu uno dei senatori che cambiarono schieramento facendo perdere la maggioranza all’Unione di Prodi alla camera alta del parlamento, ma di sicuro non fu l’unico.

Il primo senatore fu Franco Turigliatto, espulso da Rifondazione Comunista, successivamente uscirono dalla maggioranza i liberaldemocratici di Dini, per finire con l’UDEur di Mastella, che diede il colpo di grazia alla maggioranza il 24 gennaio 2008. Anche le molte assenze del senatore della circoscrizione estera Pallaro, contribuirono alla caduta del governo.