Nel risiko delle alleanze che dovranno portare alla formazione di una maggioranza in parlamento e alla nomina di un nuovo governo, spunta un’ipotesi suggestiva, formulata dal giornalista Giuliano Ferrara. È necessario dare vita, scrive l’ex direttore de Il Foglio sul suo giornale, a quello che viene definito un “governo dei vincitori”. Formato, cioè, da tutte le forze politiche che sono uscite con una vittoria dalle urne elettorali del 4 marzo scorso. Quindi, secondo Ferrara, l’unica soluzione alla crisi istituzionale è un esecutivo sostenuto sia dal M5S, sia dai partiti del centrodestra, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

A guidare questa inedita compagine governativa dovrebbe essere, scrive il decano dei giornalisti italiani, il giurista Giovanni Maria flick, ritenuto la figura ideale per assumere anche il ruolo di garante dell’alleanza M5S-centrodestra.

Il nuovo governo secondo Ferrara

Secondo Giuliano Ferrara, una volta che la politica italiana ha raggiunto questa situazione di stallo, senza una maggioranza certa in parlamento, tutto diventa possibile, anche l’alleanza all’apparenza contro natura tra M5S e i partiti del centrodestra. Non solo, quindi, un’intesa tra pentastellati e la Lega di Salvini, ma un accordo che coinvolga anche lo sconfitto Silvio Berlusconi e la quasi ininfluente Giorgia Meloni. Allo stesso tempo, l’ex direttore de Il Foglio si augura anche che la indiscutibile vittoria di M5S e Lega, che ora sono chiamati a tradurre i voti ottenuti in azioni di governo, sia accompagnata dalla nascita di una “opposizione forte” che abbia “idee liberali e riformiste”.

La speranza di Ferrara è di non ritrovarsi nuovamente di fronte ad episodi di trasformismo. Per questo motivo propone il nome di Flick come nuovo presidente del Consiglio.

Chi è Giovanni Maria Flick?

La persona indicata da Ferrara come nuovo premier, sostenuto dalla maggioranza M5S - centrodestra, è Giovanni Maria Flick, giurista, accademico e politico, già ministro della Giustizia durante il governo Prodi I (1996) e presidente della Corte Costituzionale dal 14 novembre 2008 al 18 febbraio 2009.

Nato il 7 novembre 1940 a Cirié, vicino Torino, Flick verrà ricordato come politico per la riforma del sistema giudiziario, attuata quando era ministro, e per essere intervenuto contro l’assoluzione del nazista Erich Priebke, ordinando l’annullamento della sentenza a la celebrazione di un nuovo processo, terminato poi con la condanna del ‘boia della Fosse Ardeatine’.

Flick favorevole alla legalizzazione della cannabis

Altro aspetto fondamentale, ma poco noto, dell’impegno politico di Giovanni Maria Flick è la battaglia in favore della legalizzazione della cannabis. “Dobbiamo lasciarci alle spalle il secolo del proibizionismo”, visto che l’uso e il traffico di stupefacenti sono aumentati invece di diminuire, dichiarava l’ex Guardasigilli, intervistato da l’Espresso il 23 settembre 2016. Flick ritiene che la cosiddetta war on drugs ha finito per trasformarsi in una “crociata” contro i tossicodipendenti, persone invece da aiutare e non da criminalizzare. La soluzione al problema del consumo di droga leggera potrebbe essere una “legalizzazione ben regolata” della cannabis, mentre le attuali politiche repressive favoriscono addirittura la crescita del mercato delle droghe pesanti, i cui effetti sulla salute sono di gran lunga più gravi.