lega e M5S potrebbero muovere il primo passo per raggiungere un accordo destinato a dare vita ad un Governo e sbloccare l'attuale fase di stallo. A darne l'annuncio il Segretario della Lega Matteo Salvini nel corso di un incontro con i giovani della scuola politica della Lega. La linea è chiara e conferma quanto già espresso nei giorni scorsi: chi ha preso più voti alle elezioni 2018 ha il mandato degli elettori per governare. Tradotto ancora più chiaramente: il fronte Lega M5s è al momento il ticket più titolato a rivendicare il diritto di provare a cercare la maggioranza in Parlamento.

La novità è che per la prima volta le parole del leader della Lega allargano il campo delle intese politiche dal Centrodestra all'ipotesi di un'alleanza Lega 5 stelle. L'accelerazione di fatto blocca ogni possibile tentativo di aggirare sia a destra che a sinistra il peso elettorale del responso uscito dalle urne. Con questa mossa infatti Salvini prova a sbarrare la strada a qualsiasi scenario di governo senza la Lega e toglie così ogni velleità a quei "pastrocchi" o "minestroni" politici che più volte il leader leghista ha paventato in alternativa a maggioranze chiare e coerenti con il risultato elettorale.

Lega e M5s al primo banco di prova

La risposta all'apertura della Lega non tarda ad arrivare dal Movimento cinquestelle che per bocca del suo capo politico Lugi Di Maio, fa sapere che i pentastellati sono pronti a dare vita ad un'esperienza di governo che favorisca la stabilità del Paese.

Un via libero dunque ad un'alleanza Lega M5s?

Le elezioni dei capi delle due Camere potrebbero di fatto rappresentare il primo appuntamento nel quale dare corpo ad uno schema che possa essere poi riproposto per la formazione dell'eventuale Governo. Lo scenario è talmente concreto che proprio nei corridoi grillini iniziano a circolare i primi nomi per gli scranni più alti di Montecitorio e Palazzo Madama.

In particolare in serata emerge sempre più forte il nome di Emilio Carelli, ex volto noto di Sky per ricoprire lo scranno che fu della Boldrini nella passata legislatura, dato in netto vantaggio sull'altro competitor interno Roberto Fico.

Le basi dell'accordo tracciate sono imprescindibili e affondano le basi nel progamma elettorale.

Salvini sul punto è stato chiaro: accordi di governo solo se ci sarà intesa sui contenuti presentati agli elettori. E proprio su questo fronte si gioca la partita più importante. Trovare nelle prossime settimane una piattaforma programmatica che possa dare modo a Lega e M5s di presentarsi ai loro elettori con un solido accordo che non ne tradisca le aspettative elettorali.

Un lavoro non facilissimo anche perché bisogna capire come si muoveranno gli altri partiti ad iniziare dal Pd che domani riunirà la sua prima Direzione nazionale e da quel Silvio Berlusconi che non più tardi di qualche giorno fa si era candidato a fare da regista per "federare" una maggioranza parlamentare. Se si arrivasse ad un accordo Lega M5s saremmo in un altro film dove non ci sarebbe posto per nessun regista.