Quasi tutti ricorderanno cosa è successo in campagna elettorale, il famoso scandalo grillino che ha visto decine di parlamentari non restituire la metà dello stipendio (come da regolamento 5 Stelle). Ovviamente non si tratta di una violazione della legge, ma solamente del loro regolamento interno. Quelle stesse regole di cui ne vanno fieri e vorrebbero che anche gli altri deputati e senatori facessero lo stesso. Le Iene, a febbraio, in piena campagna elettorale hanno scoperto che alcuni grillini facevano dei bonifici, per avere la ricevuta del versamento, e poi li ritiravano entro 24 ore.

Uno tra loro era Andrea cecconi, parlamentare originario di Pesaro.

Cecconi aderisce al gruppo misto

La bufera che si è abbattuta sul movimento 5 stelle, rinominata "rimborsopoli", sta colpendo per la seconda volta il partito di Beppe Grillo. Quando scoppiò il caso, ormai, i nomi presenti sulle liste erano già stati ufficializzati e i parlamentari erano già stati ricandidati. La maggior parte di loro annunciò che se eletto avrebbe rinunciato alla carica e si sarebbe dimesso, ma stando agli ultimi eventi le cose non sembrano andare in quella direzione. Andrea Cecconi alle ultime elezioni, grazie alla posizione in cui era inserito, ha raccolto tantissimi voti a Pesaro tante da superare largamente anche l'ex Ministro degli Interni, Marco Minniti.

Nei giorni scorsi ci sono state le registrazioni dei nuovi parlamentari, più di 200 nuovi grillini in totale, ma anche diversi rieletti: tra cui Cecconi. Durante il disbrigo delle pratiche burocratiche il parlamentare pesarese ha dichiarato che si iscriverà al Gruppo Misto: "Mi registrerò nelle prossime 48 ore, come regolamento.

Dal gruppo misto sosterrò comunque le decisioni del Movimento 5 stelle, mi ritengo lo stesso uno di loro".

La poltrona non l'abbandona

Secondo le ultime indiscrezioni Cecconi vorrebbe rimanere all'interno del Movimento ma non vuole dimettersi, dunque non vuole cedere il posto al primo dei non eletti del collegio dove si è candidato.

"Attendo la decisione dei probiviri del 5 Stelle. Se vorranno reintegrarmi nel partito, sarebbe ovvio a quel punto che anche il M5S non vuole le mie dimissioni" dichiara Cecconi. Le dimissioni non possono essere obbligate, sicuramente però questo atteggiamento non fa bene all'immagine del Movimento che dell'onestà ne fa un principio inamovibile. Nei prossimi giorni si saprà cosa faranno anche gli altri deputati coinvolti in "rimborsopoli".