Il gioco dell'oca. Oppure il lungo prologo prima di una coltellata. La Casellati è andata da Mattarella per arrendersi all'evidenza: impossibile cercare di mettere assieme Centro-Destra e Cinque Stelle. E allora? L'esplorazione è finita, andate in pace. Mattarella s'è preso due giorni per riflettere. Le opzioni: altra esplorazione, stavolta di Fico, pre-incarico vero e proprio, Di Maio o Salvini, e forte tentazione di governo tecnico, in pole position Severino.

Intanto nel Centro-Destra volano gli stracci. Berlusconi definisce i Cinque Stelle al massimo in grado "di pulire i cessi in Mediaset" e che sarebbe preferibile un accordo col Pd passando dal Gruppo Misto.

Salvini lo smentisce e si dice pronto a provarci nella sfida impossibile: è disposto a tutti pur di evitare un nuovo Monti. Una situazione a dir poco kafkiana. Mattarella non vorrebbe fermarsi a Kafka. E nemmeno aspettare eternamente Gogol: sono trascorsi già 47 giorni dalle elezioni. Comincia seriamente a pensare ad una sorta di governo tecnico o del Presidente. C'è la Severino pronta all'uso ma anche il vecchio saggio Cassese, senza trascurare Tesauro e l'amico Pajno, senza tralasciare il corteggiatissimo Cottarelli. Un governo che duri un anno o poco più.

Il record del Dottor Sottile

L'attesa più lunga per un governo, nella storia repubblicana, risale al 1992: furono necessari ben 82 giorni, quasi tre mesi, per far nascere il governo presieduto da Giuliano Amato, il Dottor Sottile della politica italiana, delfino anziano di Craxi e successivamente piccola icona di certa sinistra pur essendo da sempre in buoni rapporti con Berlusconi.

Erano decisamente altri tempi. L'Europa oggi non tollererebbe tre mesi di attesa, le conseguenze potrebbero risultare severe sul versante economico-finanziario oltre che per la credibilità di fondo. Paolo Gentiloni cavalca ancora. Fosse per lui, non smetterebbe di farlo, incarna il provvisorio italiano che si protrae a dismisura.

Gli affari correnti, l'ordinaria amministrazione, il governo dimissionario: ora c'è solo questo, poco ma almeno garantito come l'usato.

Di nuovo alle urne?

Se tutto andasse nel segno dell'impossibilità di creare un qualsiasi tipo di governo, s'andrebbe velocemente a nuove elezioni, non avendo nemmeno il tempo e il modo di correggere il nefasto Rosatellum, sistema che potrebbe generale un nuovo esito elettorale simile a quello del 4 marzo. Attenzione a non finire come nel Saggio sulla Lucidità di Saramago: il rischio c'è.