Tra Matteo Renzi e Paolo gentiloni si sarebbe consumata una rottura che, se non è definitiva, ci va molto vicina. Secondo un retroscena pubblicato da Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, i due ex presidenti del Consiglio dell’ultima legislatura non si sarebbero rivolti la parola per molti giorni, subito dopo una telefonata intercorsa tra loro il 5 marzo, giorno successivo alla sonora sconfitta rimediata dal Pd nelle elezioni politiche. La giornalista, notoriamente ben introdotta in ambienti renziani, sostiene anche che, ultimamente, i due uomini politici abbiano provato a riallacciare i rapporti attraverso uno scambio di messaggi Whatsapp, proprio come due innamorati.
Ma la situazione resta tesa e, forse, il divorzio è inevitabile.
La telefonata tra Renzi e Gentiloni
Dunque, secondo quella fonte inesauribile sulle giravolte del renzismo che risponde al nome di Maria Teresa Meli, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni si sarebbero resi protagonisti di un furioso litigio telefonico all’indomani della sconfitta elettorale del 4 marzo scorso, non rivolgendosi poi la parola per diversi giorni. In quell’occasione, sostiene la Meli, Renzi imputava al suo successore a Palazzo Chigi la responsabilità della clamorosa debacle nelle urne del Pd.
Le accuse reciproche tra i due leader Pd
L’idea renziana, infatti, è che la volontà di Gentiloni, supportato dal presidente della Rebubblica Sergio Mattarella, di tirarla per le lunghe con il suo esecutivo, senza decidere di staccare la spina per votare al più presto (nel 2017 secondo Renzi), abbia enormemente contribuito alla storica sconfitta dei Dem e di tutto il centrosinistra.
“Praticamente me l’ha accollata”, avrebbe sbottato il solitamente placido Gentiloni. Da parte sua, il politico di Rignano si sarebbe sentito “scaricato” dal suo successore e si sarebbe convinto (forse non a torto) che i maggiorenti del partito vogliano farlo fuori definitivamente. Renzi poi, aggiunge la Meli, avrebbe accusato Gentiloni anche di essersi comportato scorrettamente durante la campagna elettorale, preferendo presentare agli elettori il suo nome slegato dal simbolo ufficiale del Pd, partito dato ormai come sicuro perdente.
I tentativi di riconciliazione
Comunque sia, pare che negli ultimi giorni i due ‘innamorati traditi’ abbiano provato a riavvicinarsi, spinti anche da i cosiddetti ‘pontieri’ del Pd. La giornalista del Corriere sostiene che i due abbiano ricominciato a sentirsi al telefono, soprattutto attraverso messaggi Whatsapp. Ma le “distanze” tra di loro sembrano incolmabili, soprattutto dal punto di vista caratteriale e alla luce dei rapporti tesi intrattenuti durante la permanenza di Gentiloni a Palazzo Chigi. “I caratteri di entrambi rendono difficile una riappacificazione”, avrebbe confidato una ‘gola profonda’ alla Meli.