Dopo la proposta di Luigi Di Maio della scorsa settimana a Matteo Salvini circa un governo Lega-5 Stelle, e dopo la decisione di Silvio Berlusconi di non ostacolare le trattative, tenendo conto del veto imposto su di lui dal leader pentastellato, sono partiti ufficialmente i colloqui tra i due politici.

Sergio Mattarella ha acconsentito a concedere tutto il tempo necessario affinché Salvini e Di Maio possano accordarsi sul nome del premier esterno, sui ministri e sul programma di governo, nonostante avesse affermato, in precedenza, che il Paese era già in ritardo in merito alle questioni economiche ed europee da affrontare con una certa urgenza.

I due leader politici, se da un lato hanno dichiarato che ci sono diverse convergenze, dall'altro hanno anche sottolineato come, ad oggi, ci siano anche delle distanze che li hanno spinti a chiedere dell'altro tempo per realizzare una maggioranza con basi solide.

Il primo a salire al Quirinale è stato Luigi Di Maio

Luigi Di Maio, il 14 maggio, è stato il primo ad incontrare il Presidente della Repubblica intorno alle 16:30, per metterlo a conoscenza degli ultimi sviluppi delle trattative con la Lega. Terminato il colloquio con Sergio Mattarella, il leader dei grillini ha incontrato la stampa, affermando che c'è l'intenzione di raggiungere un'intesa da ambo le parti, ma aggiungendo che non verranno fatti pubblicamente dei nomi in accordo con Salvini.

Inoltre ha rivelato che è stato chiesto ulteriore tempo al Capo dello Stato per stilare seriamente un contratto di governo destinato a dar vita ad una "Terza Repubblica".

Dinanzi alle telecamere, l'ex vicepresidente della Camera ha dichiarato: "Si sta scrivendo la storia e quindi serve un po' di tempo. Si tratta di un contratto di governo, mica di un contratto di locazione?!".

Inoltre si è detto orgoglioso degli ultimi colloqui, parlando di un clima sereno. In merito al programma politico, Di Maio ha ricordato quali sono i punti chiave per il Movimento 5 Stelle: la legge Fornero e il reddito di cittadinanza, ma anche i tagli agli sprechi, i beni comuni come l'acqua pubblica, la lotta alla corruzione, il carcere per chi evade il Fisco.

Inoltre ha ribadito l'importanza di portare avanti una serie di questioni che vadano incontro e che non ostacolino i cittadini, e su quest'aspetto ci sarebbe piena comunità d'intenti con la Lega.

I prossimi giorni dovrebbero essere decisivi per chiudere il contratto di governo, da sottoporre poi al voto degli elettori di M5S online. Di Maio non ha nascosto la sua soddisfazione per le modalità con cui si stanno cambiando le ritualità della Politica italiana, dando importanza al parere degli italiani sui provvedimenti da adottare.

Il nuovo governo dovrà inserirsi anche in un quadro europeo che prevede diverse scadenze, tra le quali la più ingente è quella relativa al nuovo bilancio dell'UE, ma anche il regolamento di Dublino che si sofferma sul tema dell'immigrazione e sulla collaborazione tra i vari Stati membri.

In conclusione, Di Maio ha detto: "Se parte questo governo, parte la Terza Repubblica".

Anche Matteo Salvini al Quirinale

Alle 18:00 è stato Matteo Salvini a presentarsi nell'ufficio del Capo dello Stato. Dopo circa 40 minuti, il segretario del Carroccio ha riportato gli esiti dell'incontro con Mattarella: "Il governo parte se può fare le cose. Se non siamo capaci di farlo, non vogliamo prendere in giro l'Italia". Il leader leghista ha anche affermato che si sta discutendo banalmente e animatamente sull'idea d'Italia, e ha ricordato con orgoglio: "Continuo a far riferimento alla coalizione di centrodestra".

Inoltre ha chiarito di non essere affatto interessato alla "poltrona", e nemmeno al nome del premier, poiché è fondamentale soffermarsi sui temi che ha definito "toto-cose", e sui quali è stato richiesto del tempo in più al Presidente della Repubblica.

Infatti ha rivelato che si stanno facendo diversi sforzi per trovare dei punti in comune sui provvedimenti da adottare e, come aveva fatto anche Di Maio in precedenza, Salvini ha sottolineato quali sono le questioni più urgenti da affrontare: "Se vado al governo voglio fare quello che ho promesso di fare".

Dunque, per il leader del centrodestra, bisogna superare la legge Fornero, eliminare l'aumento dell'IVA e ridurre le accise sulla benzina. In merito all'immigrazione, ha ricordato che ci sono delle distanze tra Lega e Movimento 5 Stelle, ma ha anche aggiunto che, se il governo dovesse ufficialmente partire, il Carroccio sarebbe pronto a confrontarsi su questo punto, puntando a smantellare quello che è diventato un vero e proprio business che si nasconde dietro i cosiddetti diritti umani.

Inoltre sarà necessario approvare una legge sulla legittima difesa, affrontare la delicata questione del ruolo che l'Italia deve ricoprire in Europa e che dovrà basarsi sull'affermazione del diritto al lavoro, della difesa verso l'agricoltura, la pesca e soprattutto il "Made in Italy".

Non sono mancati passaggi relativi alla sicurezza nelle scuole e sul lavoro per contrastare le morti bianche, annunciando che si cercherà di far pagare meno tasse alle imprese, per dare la possibilità di occuparsi maggiormente della sicurezza sul lavoro.

Il tempo è necessario per limare le distanze ancora persistenti tra i due partiti. Ad esempio, ci sono posizioni differenti anche sulla giustizia e sullo snellimento dei processi.

Nel corso del suo intervento, Salvini ha ringraziato anche Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni per avergli dato l'opportunità di lavorare ad un nuovo governo senza rompere l'alleanza del centrodestra. Ad ogni modo, il segretario della Lega ha ribadito che senza un programma omogeneo non partirà nulla, per poi concludere: "Spero che ci rivedremo il prima possibile, o per partire, o perché ci si saluta".

Le reazioni di Berlusconi e Meloni

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: "Salvini sa che tornare alle urne con un programma decente significherebbe farcela a dare un governo stabile, se non un premier di centrodestra, che è quello che hanno votato gli italiani. Non appoggio un governo con il Movimento".

Silvio Berlusconi: "Sentiamo tutta la responsabilità dell'Italia che ci ha votati, non appoggeremo un governo a visione 5 Stelle".

Intanto il presidente Mattarella ha deciso, dopo aver preso atto della situazione, di concedere più tempo a Lega e M5S per sbloccare le trattative sul governo. Si attende, quindi, che i due leader facciano sapere al Colle quando saranno pronti.