Con il governo appena insediato guidato da Movimento5Stella e Lega si rischia di tornare indietro in tema di diritti civili. La prima a lanciare l’allarme è stata Monica Cirinnà protagonista di una lunga battaglia parlamentare nel corso della scorsa legislatura, conclusasi con il via libera al decreto di regolamentazione delle unioni tra persone dello stesso sesso. Le cosiddette Unioni Civili hanno riscosso un largo apprezzamento dal loro avvio ma sono state il primo punto di contrasto con il neoministro della Famiglia in quota Lega, Lorenzo Fontana che ha chiarito così il suo pensiero in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera: “Credo e dico che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere mamma e un papà”.
A replicare al ministro Fontana ci ha pensato proprio la dem Cirinnà che si è presentata in Senato, nel giorno del voto di fiducia al governo guidato da Giuseppe Conte, con la t-shirt rappresentativa delle famiglie arcobaleno. Il primo faccia a faccia tra le parti si è concluso però con una stretta di mano calorosa dopo uno scambio di battute amichevole. A rivelarne il contenuto è stata successivamente la Cirinnà: “Visto che faremo a mazzate per cinque anni volevo almeno presentarmi di persona, almeno ci guardiamo in faccia”.