Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha firmato una nuova direttiva, con la quale ha l'intento di definire nuovamente il modello attuale dell'accoglienza dei migranti. Gli obiettivi del ministro sono quelli di ottimizzare i servizi forniti contenendone anche i costi.
Ciò che è previsto dal nuovo modello di accoglienza dei migranti, è quello di prevedere una differenziazione dei servizi offerti, in base alle varie fasi di accoglienza dei migranti, questo basato su quanto raccomandato dalla Corte dei Conti nel marzo 2018, a seguito dell'indagine conoscitiva sul sistema di prima accoglienza.
La nuova direttiva di Matteo Salvini, si baserebbe quindi sull'individuare due livelli definiti di prestazioni, in quanto il ministro rassicura che, verranno assicurati i servizi assistenziali di prima accoglienza, mentre le operazioni per migliorare l'inclusione sociale dei migranti, saranno riservate solo ed esclusivamente a chi beneficia di forme di protezione.
Ecco come cambierà l'accoglienza in Italia
Le prestazioni saranno specifiche e basate sull'individuo, in modo tale da risultare coerenti con la tipologia di accoglienza del migrante, mentre per le piccole strutture costituite da singole unità abitative situate sullo stesso territorio o in ambiti contigui, saranno instaurati degli specifici servizi, tra cui quello amministrativo, il servizio di mediazione linguistica-culturale, e quello di informazione sulle normative.
Le categorie che risulteranno vulnerabili, saranno adeguatamente tutelate, precisa il ministro Salvini. Secondo quanto stilato dall'intesa di oggi, sarà l'Anac a fornire il supporto tecnico-giuridico per la futura elaborazione dei bandi diversificati in base alle varie tipologie di ospitalità previste in Italia.
Ciò che Matteo Salvini e Raffaele Cantone, presidente dell'Anac vogliono, è quello di arrivare ad una standardizzazione delle procedure, in modo tale da aiutare le prefetture a fare i bandi e risparmiare quindi più soldi possibili.
Le dichiarazioni di Raffaele Cantone, presidente dell'Anac
"Un uso corretto delle risorse non è solo interesse solo dei contribuenti italiani, ma anche dei migranti stessi, i quali sono le prime vittime di una gestione illecita e spregiudicata dei centri, come hanno dimostrato negli ultimi anni molteplici casi di cronaca e numerose inchieste giudiziarie", ha dichiarato Raffaele Cantone. "Con questo accordo l'Autorità anticorruzione mette a disposizione il proprio know how per evitare che possano verificarsi nuovi odiosi episodi di malversazione".