Il caso della nave Diciotti aggrava ulteriormente la posizione giudiziaria del Vicepremier e Ministro dell'interno Matteo Salvini. Il leader della Lega, come riferiscono diversi giornali e agenzie di stampa, come l'AGI, deve rispondere di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio in solido con il suo capo di gabinetto, Matteo Piantedosi. Ora la procura di Agrigento avrebbe contestato al Vicepremier altri due capi d'accusa. Si tratta dei reati di sequestro di persona a scopo di coazione oltre che all'omissione di atti d'ufficio.

Le motivazioni della Procura

In base al dettato normativo, contenuto nell'articolo 289 ter del Codice Penale, il reato di sequestro di persona a scopo di coazione si configura quando, tra le altre cose, un soggetto continua a tenere sequestrata una o più persone al fine di costringere un terzo, indipendentemente dal fatto che sia una persona fisica o giuridica o anche uno Stato o un'organizzazione internazionale, a compiere un qualsiasi atto. L'ordinamento giuridico punisce tale atto con la reclusione da 25 a 30 anni. In pratica, secondo la Procura di Agrigento, Salvini avrebbe impedito lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti per fare pressione nei confronti dell'Unione Europea allo scopo di spingerla ad accogliere le richieste italiane di redistribuzione dei migranti tra i vari partner europei.

Mentre, per quanto riguarda il reato di omissione di atti d'ufficio, il leader leghista avrebbe ignorato le richieste della Guardia Costiera di indicare un porto sicuro per lo sbarco. Catania, infatti, sarebbe stata indicata solo come scalo tecnico.

Gli ulteriori sviluppi dell'indagine

I guai per Matteo Salvini potrebbero, comunque, continuare.

Infatti il Pubblico Ministero Luigi Patronaggio sarebbe intenzionato a raccogliere i nomi degli oltre 100 migranti bloccati a bordo della Diciotti. Infatti, tecnicamente, si tratta di persone offese dai reati contestati al Vicepremier e Ministro dell'Interno. Dato che i primi tre reati contestati sono già stati comunicati al Tribunale dei Ministri la prassi da seguire in questi casi prevede che ne venga data immediata comunicazione ai soggetti interessati, nello specifico i migranti, affinché questi ultimi possano, se vogliono, presentare memorie al collegio giudicante e, eventualmente, chiedere di essere ascoltati.

Di conseguenza, la Procura di Agrigento ha allertato la squadra mobile della città e il Tribunale dei Minorenni per poter procedere il più velocemente possibile all'identificazione dei migranti presenti sulla nave Diciotti. Intanto, per quanto riguarda gli ulteriori due capi d'accusa di cui si è detto, la relativa documentazione dovrebbe essere trasmessa prima alla Procura di Palermo e da questa al Tribunale dei Ministri nella giornata di domani 31 agosto 2018. In questo modo verrà, ufficialmente, dato inizio al procedimento giudiziario nei confronti del leader del Carroccio Matteo Salvini.