Il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, verrà erogato esclusivamente ai cittadini italiani. Ad affermarlo, in un'intervista a Radio Anch'io, è il vicepremier e Ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Il pentastellato, nel corso del suo intervento, ha informato che la proposta di legge è stata corretta in quanto sarebbe impossibile, con i flussi migratori irregolari, non restringere la platea. Immediata la risposta di Matteo Salvini: “È una precisazione che accogliamo con grande piacere”.
Taglio agli sprechi
Secondo il Ministro per lo Sviluppo Economico, la questione non sarebbe quella di sforare, ma la disponibilità di risorse che servirebbero a migliorare la vita degli italiani, per mandare in pensione e assumere giovani, applicare il reddito di cittadinanza e alleggerire la pressione fiscale alle imprese tramite la flat tax.
Di Maio, nell'intervento radiofonico, ha inoltre spiegato che in base a questi punti programmatici verrà calibrato il deficit e la spending review. Ma la gran parte delle risorse arriveranno dai tagli agli sprechi. Così, se ciò sarà fattibile, tra un anno e mezzo si rischierà il disavanzo, ma l'esponente grillino si dice sicuro che l'economia crescerà e rientrerà nei parametri europei.
Governo compatto
Di Maio ha negato divisioni sulla legge di bilancio. E ha accusato, probabilmente rivolgendosi ai giornalisti, quanti starebbero giocando con lui, Tria e Conte al fine di descrivere un Governo nel caos, Ma l'esecutivo, ribadisce il vicepremier, è compatto e lavora quotidianamente per elaborare una manovra economica che ponga al centro gli italiani anziché le banche, le lobby o gli interessi personali.
Salvini plaude alle dichiarazioni di Di Maio
Non si è fatta attendere la reazione del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che accoglie le dichiarazioni di Luigi Di Maio “con grande piacere”. Il leader leghista, parlando dal Salone Nautico di Genova, ha ribadito che la Lega ha chiesto i voti dei cittadini per pensare prima agli italiani e il fatto che il reddito di cittadinanza sarà ristretto agli stessi non può che fargli piacere, poiché è assurdo regalare ulteriore denaro agli immigrati che vagano per l'Italia.
I dubbi di Tria
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha ricordato, parlando alla Camera dei Deputati, le recenti sentenze della Corte Costituzionale (106, 107 e 166 del 2018) che bocciarono alcune norme dello Stato e delle Regioni Liguria e Veneto che emarginavano l’accesso degli immigrati alle case popolari, asili nido e bonus affitti.
Norme in contrasto anche con i trattati e direttive dell'Unione Europea.