A Napoli da ieri esiste un locale pubblico, dove il segretario della Lega, Matteo Salvini, non è gradito. E con lui non sono benvolute tutte le persone razziste e xenofobe. Il proprietario del ristorante Januarius, versione latina del nome Gennaro, situato proprio di fronte al Duomo della città partenopea dedicato al santo patrono, ha deciso di limitare l’ingresso al suo locale solo a chi non sostiene le politiche del ministro degli Interni, esponendo sulla porta un cartello che avvisa il pubblico di tale limitazione.

A Salvini e ai razzisti è vietato l'ingresso

Il titolare del ristorante, Francesco Andoli, ha spiegato agli organi di stampa che secondo lui la sua è un’iniziativa doverosa, considerata l’aria pesante che si respira nel Paese. Un clima fatto di orrore, rigurgiti fascisti, atteggiamenti xenofobi e razzisti, ha precisato.

Per questo ha esposto sulla porta del suo ristorante un piccolo manifesto, dove il volto di Matteo Salvini è sovraimpresso da un divieto d’accesso, che riporta la scritta “Io qui non posso entrare”. E più in basso si legge: “Locale napoletano vietato ai razzisti”. Più sotto ancora poi c’è il volto di San Gennaro.

Andoli ha anche aggiunto che lui non crede al cambio di atteggiamento del leader padano rispetto al meridione e alla sua gente, ricordando che in passato Salvini le ha riservato solo insulti e su quelli ha costruito il suo successo politico.

Ma anche se a Napoli qualcuno ha dimenticato e ha dato il voto alla Lega, avallandone la Politica, ha concluso, in città la maggioranza non ha dimenticato quei tempi e in tanti si sono complimenti con lui per aver intrapreso questa coraggiosa iniziativa nel suo ristorante. E ha confermato che se il vicepremier si presentasse davanti al suo ristorante, lui non ci penserebbe sopra nemmeno un attimo e non lo farebbe entrare.

Critiche e complimenti per il divieto anti-Salvini

Sulla pagina Facebook dedicata al ristorante Januarius, il proprietario ha postato una sua foto con il manifesto anti-Salvini tra le mani. E nel post ha ribadito le motivazioni della sua iniziativa, spiegando di non essere preoccupato di eventuali ripercussioni negative.

In effetti, tra i commenti degli utenti, diversi sono quelli che criticano questa plateale presa di posizione di Andoli, accusandolo di razzismo al contrario.

Insinuazioni da cui si è difeso spiegando che il suo divieto non riguarda una razza, ma specifiche persone che in passato hanno insultato e augurato la morte al suo popolo. Quelle persone non possono sedersi a mangiare nel suo ristorante.

Ma tra gli utenti che hanno voluto dire la loro sulla questione, ce ne sono tanti che si sono complimentati col ristoratore, sostenendo che il suo è un atto di coerenza e di amore verso la propria città. E in molti hanno promesso ad Andoli di andarlo a trovare presto nel suo locale “de-salvinizzato”.