Cambiano i Partiti, cambia il Governo ma non cambia l'abitudine di fare cassa sull'abusivismo e l'illegalità. La contorta vicenda che mette nelle ultime ore a rischio la tenuta del Governo è il malumore in seno al M5S, che deve fare i conti con i “dissidenti” i quali col Decreto Salvini prima e col Dl Genova poi rimangono critici verso un esecutivo sempre più orientato a destra, e che si allontana (a detta dei senatori interessati) dai principi fondanti del movimento nato anche, ricorda il senatore De Falco, in quadro ambientalista. Il senatore infatti capofila dei 5 senatori accusati di tradimento dal quadro dirigente del M5S, in quanto critici della linea governativa in materia di immigrazione e condoni, contesta chi lo chiama traditore e lo invita alle dimissioni, dicendo alle telecamere che per il momento non gli è stata formulata nessuna accusa.

Dal MoVimento grillino si levano le dichiarazioni di contro che stigmatizzano le critiche dell'ex ammiraglio, accusandolo di ricerca di notorietà e invitandolo alle dimissioni (restituendo i soldi agli alluvionati sia ben chiaro). Non possiamo però non ricordare i monologhi di piazza dei due grillini eccellenti Di Maio e Di Battista, che sui condoni indottrinavano le genti con i sermoni della legalità, criticando e condannando con processi sommari i precedenti governi, accusandoli di istigare l'illegalità, già diffusa in Italia, mettendo sempre l'accento sull'instabilità geologica della penisola. Idee che chiaramente ogni onesto cittadino premierebbe ed apprezza.

Ben inteso le leggi non sono e non devono essere intese come a tempo, altrimenti si può mettere in discussione ogni regola del vivere civile.

Chi va contro la legge non deve essere premiato, né “redarguito” va solo punito. I condoni erano sbagliati quando sono stati proposti già dagli anni '80. Ne abbiamo le riprove nei molti disastri che ci hanno colpito, il numero delle vite che si sarebbero salvate infatti sarebbero state molte di più, se solo si fosse evitato di costruire spesso abusivamente in territori dove la natura geologica del terreno ne imponeva la non edificabilità.

Il dovere del legislatore dunque era quello di arginare il fenomeno, non promuovendo il propagarsi di una prassi volte all'indiscriminata e incivile pratica del costruire ovunque.

Col Decreto Genova, si fa passare per emergenza una situazione illegale

Con i soldi pubblici viene finanziata la riedificazione di edifici che non dovrebbero nemmeno esistere.

Con buona pace di chi pensava che Forza Italia potesse mai rinnegare se stessa, forse per far evidenziare le insofferenze interne ai grillini, ecco che spunta un emendamento presentato dai forzisti, che cercava di mitigare l'effetto del condono escludendo gli effetti del condono del 1985, emendamento questo dove il governo viene battuto in commissione con il voto del senatore De Falco e l'astensione della senatrice Nugnes, il quale vota con le opposizioni mandando in minoranza l'esecutivo. Voto questo non coincidente con quanto avvenuto in aula, dove Forza Italia si accoda al Governo e boccia proprio l'emendamento, isolando sotto i riflettori la diserzione di De Falco, che ora viene impallinato dai suoi.

Tra chi grida al tradimento e chi lo accusa di manie di protagonismo, il senatore rifugge le polemiche dicendosi sostenitore e prosecutore di quel mandato ambientalista del MoVimento, il quale ha tra le proprie Stelle quella dedicata all'ambiente, romantico certo ma neanche scontato. Sono infatti molti i rospi ingoiati dai pentastellati, dove l'area più a sinistra del MoVimento si smarca sempre più spesso dalla deriva nazionalista del destrismo Salviniano. Mentre il PD tiene ferma la sua decisione di rimanere a mangiare i popcorn, rinunciando ad entrare come attore attivo del dibattito costruendo magari un dialogo con i grillini, preferiscono vedere la Lega ascendere a partito di maggioranza, lasciando a Forza Italia la possibilità di pungolare l'ex alleato, facendogli da stampella provvisoria.

Paradossi quindi dove gli ambientalisti e i difensori della legalità si piegano ai condoni, chi presenta gli emendamenti, li fa cassare in aula dal proprio partito, e chi difende gli ideali ispiratori di un MoVimento che ha costruito le sue fortune sulla tutela dell'ambiente e la difesa della legalità, ingoia il boccone amaro e finanzia con i soldi pubblici, in un Decreto “Genova” le case oggetto di domanda dei condoni precedenti non ancora evasi.

La maggioranza quindi è sempre di più in sofferenza, se venissero confermate le espulsioni dal collegio dei probiviri infatti, lo scarto attuale degli 8 senatori che sostengono il governo del cambiamento si ridurrebbe a soli tre. Il che fa presagire o la brevità dell'esecutivo o l'entrata in scena dell'on. Meloni che con la sua schiera è l'unica figura politica che, allo stato attuale potrebbe tenere in piedi l'esecutivo, anche in vista delle prossime europee.