Un termine in apparente contraddizione è quello impiegato dal celebre manager internazionale Flavio Briatore per descrivere quella che, secondo lui, sarebbe la cura ideale per guarire l'Italia dai troppi mali che la affliggono. Il noto imprenditore piemontese parla infatti di 'dittatura democratica'. Intervistato dal quotidiano 'La Verità' diretto da Maurizio Belpietro, Briatore illustra la sua ricetta per risolvere i troppi problemi legati alla nostra economia.

Nella lunga intervista il manager spazia dalle tasse alla burocrazia, con quest'ultima dipinta quale vero e proprio freno allo sviluppo del sistema paese.

Essa viene descritta come un qualcosa di spaventoso, che invece di aiutare, ostacola chi crea impresa e chi desidera investire, danneggiando chi si rimbocca le maniche ogni mattina.

Ci vorrebbe una 'dittatura democratica' come negli Stati Uniti

Per provare a risollevare il Paese, secondo l'ex boss della Formula Uno occorrerebbe una riforma costituzionale sullo stile degli Stati Uniti d'America, da lui definita 'dittatura democratica' poichè conferirebbe pieni poteri decisionali al Presidente, che comunque è regolarmente eletto dal popolo.

Anche l'attuale schema dell'Unione Europea è nel mirino delle critiche di Flavio Briatore. A suo dire essa avrebbe dovuto rimanere composta dalle nazioni fondatrici.

L'allargamento deciso negli ultimi due decenni, a suo dire, avrebbe creato più problemi senza apportare benefici e sinergie efficaci.

Briatore parla dei partiti di Matteo Salvini e Luigi Di Maio

Interpellato sulla manovra attuata dal governo a trazione gialloverde il manager si è espresso in maniera critica, rimproverando ai leader dei due partiti, ed attuali Vice Presidenti del Consiglio, di non essere stati sufficientemente incisivi.

Al leader della Lega Matteo Salvini ricorda l'importanza della flat tax, suo cavallo di battaglia elettorale ma attuata solo in parte ed in maniera poco incisiva. Secondo il manager, il Carroccio, storicamente vicino al mondo imprenditoriale, invece di aumentare l'Iva avrebbe dovuto concentrarsi da subito anche per abbattere il cuneo fiscale, favorendo maggiore competitività alle imprese.

Briatore quindi parla del Movimento Cinque Stelle, ricordando che si posero in campagne elettorale quali portatori di legalità ed onesta ma, ricordando le recenti polemiche sui guai 'professionali' dei padri dei due leader Luigi Di Maio ed Alessandro Di Battista, sostiene che si siano rivelati simili a coloro che hanno sempre criticato.