Decine di migliaia di militanti, simpatizzanti e semplici curiosi affollavano piazza del Popolo a Roma, nella assolata mattinata di sabato 8 dicembre, nel momento in cui Matteo Salvini ha preso la parola dal palco montato alle pendici del Pincio. Slogan della prova di forza leghista sono stati ‘L’Italia rialza la testa’, ‘Prima gli italiani’ e ‘Dalle parole ai fatti’. Dopo un doveroso minuto di silenzio dedicato alle vittime della tragedia di Corinaldo, il leader della Lega ha delineato il programma politico presente e futuro del suo partito.

Piazza del Popolo piena, più di 50mila persone

L’ovale di piazza del Popolo, che misura 16mila metri quadri e, al massimo della capienza, può contenere circa 65mila persone, si presentava gremito quasi in ogni ordine di posto quando, nella tarda mattinata di sabato 8 dicembre, Matteo Salvini ha iniziato a parlare. Tra le ovazioni generali, nella piazza spuntavano cartelli di persone provenienti da ogni parte d’Italia. Dal Nord, certo, culla della Lega che fu, ma anche al resto d’Italia: Bari, Lecce e tutto il Sud. 250 i pullman provenienti da tuta Italia, oltre ad alcuni treni speciali. Presenti sul palco, oltre al ‘capitano’, tutti i ministri leghisti del governo gialloverde, tra cui Giulia Bongiorno (PA), Marco Bussetti (Istruzione), Gian Marco Centinaio (Agricoltura), Lorenzo Fontana (Famiglia), Erika Stefani (Affari regionali), accompagnata dai governatori regionali del Carroccio Luca Zaia (Veneto), Attilio Fontana (Lombardia) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) e, per finire, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.

Il discorso di Matteo Salvini: ‘Tragedia nelle Marche? Chi sbaglia paga’

Il ministro dell’Interno si presenta con una felpa rossa con la scritta ‘polizia’. “Quella di oggi non può essere una festa perché dei ragazzi che erano usciti per divertirsi sono rimasti vittime di una tragedia”, dice Salvini facendo riferimento alla mattanza avvenuta poche ore prima vicino ad Ancona, mentre migliaia di giovanissimi erano in attesa del concerto del rapper Sfera Ebbasta.

Un minuto di raccoglimento, prima di iniziare il suo intervento, anticipato da quello dei suoi colleghi sopracitati. Introdotto dalle emozionanti note del Nessun Dorma cantato da Luciano Pavarotti, Matteo Salvini comincia ad arringare la folla. “Siete l’avanguardia dell’orgoglio, del cambiamento e della dignità di questo Paese”, dice rivolto ai presenti annunciando che nel pomeriggio si recherà nelle Marche per far sentire la sua solidarietà alle vittime della discoteca.

‘La pacchia è finita per i mafiosi’

“Questa è una piazza di unione, di amore e di speranza, ringrazio le forze dell’ordine che quando c’è la Lega in piazza sono tranquille, sono con noi, non ci controllano ma ci sostengono”, dice rivolto ai molti poliziotti presenti. “Non posso dire ‘molti nemici molto onore’ perché dei nemici faccio volentieri a meno - prosegue poi Matteo Salvini - ma siamo sulla strada giusta perché se i portavoce di alcuni poteri forti ci danno contro tutti i giorni vuol dire che stiamo facendo le cose giuste per 60 milioni di italiani. Vi do la mia parole d’onore che non molleremo mai. Non saranno le bugie e le minacce a fermarci, anzi ci fanno più forti. La pacchia è finita per certa gente come i Casamonica o i mafiosi devono prepararsi a partire dall’Italia.

Vi chiedo di essere uniti nei prossimi mesi, cercheranno di dividere questo paese e questo popolo, Se stiamo insieme nessuno ci potrà fermare”.

Contro l’Europa di oggi

“Abbiamo in testa un’idea di crescita che duri per i prossimi 50 di anni, noi abbiamo l’ambizione di lasciare un’Italia e un’Europa diversa ai nostri nipoti - prosegue nella sua arringa Matteo Salvini - ma l’Europa come è oggi è una Europa destinata a fallire, noi la vogliamo vedere risorgere”. Per il leader leghista “c’è bisogno di lavoro, certezze, dignità e orgoglio” perché “qualcuno ha tradito il sogno europeo, ma noi daremo forza e sangue per una nuova Europa, fondata su piena occupazione, crescita sostenibile e solidarietà tra i cittadini”. Parlando della Francia di Macron e della protesta dei gilet gialli dice che “chi semina povertà raccoglie proteste” e chiede il mandato degli italiani per sfidare la attuale burocrazia europea.