Quanto vale in termini di voti l’eventuale nuovo partito di Matteo Renzi? E da quali movimenti politici prenderebbe i suoi voti il Rottamatore? A queste domande ha cercato di rispondere il presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli, con un sondaggio pubblicato oggi sul Corriere della Sera. Pagnoncelli prova anche a valutare la fattibilità di un progetto comune tra M5S e Pd (bocciato dalla maggior parte dei rispettivi simpatizzanti, anche se a sinistra l’idea suscita maggiore attenzione) e a capire se Nicola Zingaretti è veramente il favorito nella corsa alla segreteria del Nazareno.
Il partito di Matteo Renzi fa danni solo nel Partito Democratico
Secondo quanto riportano i sondaggi politici effettuati da Ipsos su un campione di 1000 persone, rappresentativo della popolazione italiana, l’eventuale nascita del cosiddetto partito di Renzi, porterebbe in dote al Rottamatore il 6,1% dei voti validi (il 3,4% rispetto all’intero elettorato se tutti andassero a votare). Ma da dove prenderebbe questi voti l’ex segretario del Pd? In massima parte, ben il 73%, afferma Pagnoncelli, verrebbero tolti proprio agli ex compagni di viaggio Dem. Un 12% arriverebbe dal bacino del non voto, mentre un altro 8% verrebbe drenato tra l’elettorato di Forza Italia, che ormai sembra in libera uscita.
Il 4% dei nuovi elettori renziani, poi, proverrebbe dagli altri movimenti politici di sinistra. Mentre, per gli amanti dell’horror, il restante 3% sarebbe coperto da pentastellati pentiti.
Nicola Zingaretti favorito nella corsa alla segreteria Pd
I Sondaggi politici di Ipsos provano anche a valutare l’effettivo peso dei candidati alle primarie del Pd, previste per il 3 marzo prossimo.
Il favorito resta sempre Nicola Zingaretti, come riportano tutte le rilevazioni effettuate finora,. L’attuale governatore del Lazio viene accredito del 39% delle preferenze tra gli elettori Democratici. Al secondo posto si piazza il partito degli indecisi, con ben il 32%. Segue il segretario uscente Maurizio Martina, con il 17%.
Al terzo (quarto) posto l’accoppiata renziana formata da Roberto Giachetti e Anna Ascani con appena l’8%. Tutti gli altri pretendenti alla segreteria Pd (Francesco Boccia, Cesare Damiano e un altro paio di sconosciuti peones) riescono a racimolare, tutti insieme, la miseria del 4%. Che poi quasi la metà degli elettori Dem guardi con interesse ad un accordo politico con il M5S è solo un sintomo del caos che vi regna all'interno.