Matteo Renzi aveva fatto irruzione sulla scena politica facendo rumore. Perse le primarie del Partito Democratico con Pierluigi Bersani, ma fu l'ultima sconfitta di un percorso che ad un certo punto fu costellato di successi, anche elettorali. Partendo addirittura da Sindaco di Firenze e non da parlamentare venne incaricato di formare un governo, quando l'allora presidente Napolitano prese atto che poteva essere l'uomo giusto per dare stabilità. Il 'rottamatore', come amava definirsi, riuscì a a portare il Pd anche attorno al 40% (elezioni europee) prima di una discesa iniziata con la sconfitta sul referendum costituzionale ormai celeberrimo.

Oggi non essendo più al timone di un Pd e definito quasi come il portavoce di una corrente dissidente all'interno dei dem italiani (il così detto renzismo) oltre a guardarsi indietro guarda anche avanti. Lo ha spiegato nel corso di una lunga intervista rilasciata al settimanale Oggi.

L'orgoglio di Renzi

Il documentario su Firenze pare non abbia riscosso molti consensi a giudicare dai dati di ascolto che si sono letti. Renzi, però, si considera ancora un politico e non solo perché riveste la carica di senatore. Si è detto, infatti, orgoglioso di aver guidato il Consiglio dei ministri italiano per più di mille giorni e di essere stato unicamente colpevole di aver sottovalutate fake news, fango e bugie che sono state buttate addosso a lui e ai suoi."Sono molto soddisfatto e molto tranquillo" ha evidenziato, prima di lasciarsi andare ad augurare a chi oggi è al timone del Paese di centrare dei risultati per il bene dell'Italia.

"Lo spero - ha detto - io penso che siano dei cialtroni".

Il passato ed il futuro

Risulta, poi, inevitabile aspettarsi delle risposte su quello che potrebbe essere il futuro di Matteo Renzi. C'è chi, ad esempio, sostiene che presto potrebbe dar vita ad un nuovo partito che si stacchi dal Pd e vada a creare un nuovo fronte politico.

La preoccupazione di Renzi è un'altra: "Non mollo di un centimetro" ha detto. E poi un attacco specifico: "Non lascio il futuro a quelli che contestano i vaccini e fanno i condoni". E poi quasi un auspicio: "In fondo, alla fine al governo ci posso anche tornare. Sono molto fiero, felice e contento delle cose che ho fatto, anche degli errori e dei limiti". Parole che comunque vada raccontano come Matteo Renzi ambisca a restare o a tornare un protagonista della vita politica italiana.